ISFOL: “Politecnico calzaturiero esempio di eccellenza nazionale”

Il Rapporto ISFOL (ente nazionale di ricerca nell’ambito della formazione, delle politiche sociali e del lavoro) del luglio 2012 affronta il tema delle competenze viste come capacità di utilizzare conoscenze e abilità, al fine di svolgere compiti e risolvere problemi. Al riguardo, il rapporto cita espressamente l’ACRiB e il Politecnico: “È il caso eccellente, ad esempio, del Distretto calzaturiero della Riviera del Brenta (nelle province di Padova e Venezia), dove la domanda di competenze specialistiche da parte delle imprese ha stimolato e favorito l’emergere di un’organizzazione strutturata dell’offerta formativa, che si è concretizzata in un Politecnico Calzaturiero sostenuto e sorretto dall’associazione delle imprese del Distretto, nonché dalla collaborazione con le Facoltà di Ingegneria e Architettura del- le università venete.” “Esiste una naturale e diffusa consapevolezza - afferma Franco Ballin, Presidente del Politecnico - che la disponibilità di un ricco patrimonio di competenze è il presupposto per la crescita economica, lo sviluppo occupazionale, l’in- novazione e il progresso tecnologico. Si tratta dell’ennesimo riconoscimento a favore del Politecnico che, nei suoi quasi novanta anni di storia, ha fornito e continua a fornire un contributo prezioso e in- sostituibile per lo sviluppo di un territorio ricco non solo di storia e tradizioni, ma soprattutto di competenze e capacità d’impresa”. Il Politecnico è così una certezza per tutti i giovani che, frequentando l’Istituto, pongono le basi per l’inserimento in un mondo del lavoro che ha sempre più bisogno di persone competenti e capaci. Dello stesso avviso è anche l’Amministratore Delegato del Politecnico Mario Zambelli che, sul riconoscimento dato dall’ISFOL, afferma: “Il Politecnico sposta sempre più l’attenzione dai livelli di istruzione tradizionalmente intesi, cioè come espressione di un percorso formativo arti- colato in varie discipline, alle competenze, viste come capacità di utilizzare conoscenze e abilità, al fine di svolgere compiti e risolvere problemi. Questo approccio è stato incluso nel set di politiche dell’Europa 2020 e rappresenta uno dei nuovi paradigmi di riferimento per tutti i paesi membri. La mancanza di skills ostacola la congiunzione virtuosa fra progresso tecnologico e sviluppo. Le aziende prive di adegua- te professionalità rallentano i propri processi innovativi e subiscono un freno sul fronte della produttività. In una società globale basata sulla conoscenza ciò può determina- re una minore competitività complessiva del sistema Paese. Le proiezioni al 2020 mostra- no come nei prossimi anni si avranno maggiori opportunità di lavoro in riferimento alle professioni che richiedo- no competenze di livello alto, di contro si avrà una marcata flessione per quelle di livello medio”.
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