La “fabbrica del tarocco” non conosce crisi
Un prodotto su dieci è fuori norma. E’ quanto emerge dalle ispezioni effettuate nel 2012 dalla Camera di Commercio di Ferrara che, in virtù del recente Decreto Sviluppo, svolgerà competenze specifiche anche nella tutela del Made in Italy. Tra i prodotti più “taroccati”: articoli moda, prodotti elettrici, giocattoli. Un’industria, quella del “falso”, che non conosce crisi e crea enormi danni alle eccellenze produttive autenticamente italiane. Il “supermarket del tarocco” produce infatti concorrenza sleale e cattiva pubblicità di quanti producono e sopportano i costi della produzione in Italia.
E in un momento di crisi, le conseguenze negative aumentano. Secondo i dati dell’Ufficio Studi di ANCI, per i primi sei mesi del 2012 si può stimare un calo della produzione dello 0,7% in valore, ma ben superiore se misurato in quantità (-3,6%). Un quadro che sembra peggiorare in prospettiva, perché la raccolta ordini del secondo trimestre mostra un calo complessivo del 2,8%, con una pesante diminuzione dell’8% per gli ordinativi in Italia. “Eravamo appena usciti da un tunnel - ha spiegato il presidente di ANCI Cleto Sagripanti - e rischiamo di entrare in un altro di cui non sappiamo la lunghezza”.
Sagripanti ha auspicato che la politica punti sulla crescita e esca dalla strategia di solo contenimento della spesa. “E’ l’ora di capitani coraggiosi anche nelle istituzioni - ha dichiarato - capaci di traghettare il Paese in una nuova fase e capaci di costruire le condizioni perché le imprese calzaturiere possano esprimere appieno le loro potenzialità”. Ad ogni modo nei primi cinque mesi del 2012 le esportazioni di calzature sono cresciute del 4% in valore, con prezzi medi che hanno segnato una crescita attorno al 16%.
Non è quindi in discussione la competitività del prodotto calzaturiero italiano, ma il contesto nel quale operano le aziende italiane, fortemente penalizzate rispetto alla concorrenza internazionale.
(Federico Lovato)