Pitti Uomo, visionario e sartoriale

Pitti Immagine Uomo, tenutosi da martedì 10 a venerdì 13 Gennaio, raggiunge l’edizione n° 81 e grazie all’estero riesce a dare segnali positi- vi per un successo sicuramente tan- to sospirato, ma da una parte anche un po’ inatteso. I numeri parlano chiaro: ben 1.100 sono gli espositori che hanno parte- cipato alla fiera esponendo collezio- ni piene di novità, ricerca ed inno- vazioni stilistiche. Le conferme sugli andamenti dei diversi mercati della moda maschile vengono dalla Ger- mania, dal Giappone, dalla Gran Bretagna, dagli Stati Uniti, dalla Cina, dalla Corea del Sud e dalla Turchia. Nella Fortezza dal Basso si parla dunque “international” grazie ai dati positivi e tutti in aumento o per compratori o per punti vendi- ta, trainati dalla domanda estera e a compensazione di alcuni significa- tivi cali, sia pure prevedibili, come quello della Spagna (oltre 150 com- pratori in meno), di Grecia e Por- togallo. Ottimi risultati, con incrementi a due cifre, dai ricchi paesi nordici - Svezia, Danimarca, Finlandia - con la sola eccezione della Norvegia. Oscillazioni in basso di pochi pun- ti percentuali per mercati consoli- dati come Francia, Russia e Hong Kong, che restano però su valori assoluti molto alti. Andamenti di- versi e non allineati nell’area dell’est europeo: bene Romania, Lettonia, Slovenia, Croazia, Slovacchia, in calo Ungheria, Polonia e Repubbli- ca Ceca. Stabili due emergenti di peso come India e Messico. Buone notizie infine da due interessanti outsider come Sudafrica e Israele, mentre l’area medio-orientale è sta- ta meno brillante che in altre edizio- ni. Nell’insieme le presenze estere si sono attestate intorno alle 7.400 unità, mentre i compratori italiani sono stati in totale 13.600 circa. I visitatori nel loro complesso sono stati oltre 30.000, considerando an- che agenti, rappresentanti, giornali- sti, addetti alle pubbliche relazioni e alla pubblicità. “Noi diamo sempre risultati veri, è una questione di rispetto verso i clienti e verso noi stessi, ma i numeri dicono e non dicono – ha affermato Raffaello Napoleone, amministra- tore delegato di Pitti Immagine - lo sappiamo bene tutti, soprattutto gli espositori, che sono nel comples- so molto soddisfatti di questo Pitti Uomo. Anche un solo compratore in più da Germania o Giappone o Gran Bretagna o Stati Uniti vale un tesoro e il suo peso, in termini di potere d’acquisto, è moltiplicato. Quindi questi sono segnali positivi per Pitti e per il Made in Italy”. La classifica dei primi 18 paesi vede in testa la Germania (834 buyer in totale, in rappresentanza di 331 punti vendita), seguita da Giappone. (Erica Trincanato)
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