Parola d’ordine, consolidare la crescita
Consolidare la crescita. Sono le parole chiave che emergono dai dati evidenziati dall’indagine congiunturale sui primi nove mesi del 2011 di ANCI - Associazione Nazionale Calzaturifici Italiani.
“Stiamo recuperando, in termini produttivi, i livelli pre-crisi – afferma Cleto Sagripanti, presidente di ANCI - e sul fronte dell’export già ci siamo riusciti, visto che anche a fine anno dovremmo chiudere a doppia cifra. Questa crescita, però, non è solo delle imprese: è una crescita del sistema sociale che ruota attorno al nostro settore, che a differenza di altri non è fatto di sola finanza, ma coinvolge i lavoratori, tornati ad aumen- tare in numero. Significa che gli imprenditori italiani credono al futuro del settore e che la nostra crescita è funzionale a riportare lavoro, reddito e consumi nel nostro Paese”.
Dall’indagine emerge chiaramente come il settore stia vivendo un mo- mento di crescita e stia recuperando quanto perso nella crisi del biennio 2008-2009. L’indagine vede quindi quasi tutti gli indicatori con il segno positivo e in particolare è tornata a crescere, dopo diversi periodi negativi, l’occupazione. Nei primi 9 mesi 2011 i dati riferiti alla forza lavoro del settore registrano un saldo positivo nel numero di addetti rispetto alla situazione a consuntivo dell’anno 2010. Il numero di addetti nei calza- turifici è passato infatti da 80.153 a 80.791 (+638 unità, pari ad un in- cremento dello 0,8%). Un segnale importante, che è in linea con quanto fatto segnare sul fronte della produzione.
I volumi produttivi, infatti, nel periodo gennaio-settembre hanno regi- strato un aumento medio del 2,5% in quantità che, insieme con una dinamica dei prezzi in crescita (+2,6% per le vendite in Italia e +2,9% sui mercati esteri) più vivace rispetto ai mesi precedenti, fa stimare un aumento del valore della produzione pari al 5,3%. Si tratta di una cre- scita che, in diversa misura, ha però riguardato il 63% del campione delle aziende intervistate. Di questi, il 10% ha dichiarato un incremento superiore al 10%, mentre una quota del 22% del campione ha rilevato un rallentamento della produzione contro il restante 15% che invece ha dichiarato una sostanziale stabilità. (Federico Lovato)