Premio giornalistico Alfio Menegazzo
Il premio giornalistico Alfio Menegazzo
ha percorso molta strada in questi
otto anni di vita. Lo si vede, soprattutto,
dalla crescente quantità di servizi
in concorso. L’iniziativa, promossa dal
Club Cinque Archi e dall’Ordine dei
giornalisti del Veneto, è ormai diventata
un punto di riferimento nel panorama
giornalistico regionale.
Tutto è iniziato nell’inverno del 2003
presso la sede del Club Cinque Archi
a Vigonza, provincia di Padova. Qui
un gruppo di persone legate al giornalismo
hanno deciso di dare vita ad
un premio intitolato alla memoria di
Alfio Menegazzo. Alfio è stato per 35
anni corrispondente de “Il Gazzettino”
dalla Riviera del Brenta; durante
questo periodo ha raccontato i diversi
aspetti del territorio in cui viveva: la
sua rinascita industriale, gli anni della
“mala”, le iniziative di ogni paese, i
cambiamenti politici ecc.. Al Gazzettino,
inoltre, era un riferimento per
la formazione dei giovani giornalisti
appena arrivati in redazione. Il Premio
è incentrato su questi due aspetti:
è infatti destinato a giornalisti di età
inferiore a 40 anni che abbiano pubblicato
pezzi riguardanti il Veneto e le
sue genti.
Nel 2004 le genti venete sono state
rappresentate dall’articolo “Nel Cadore
segreto dei flagellanti medievali”
scritto dal veneziano Lorenzo Tomasin,
primo vincitore del concorso.
Da quell’anno il Premio ha avuto un
costante aumento di partecipanti e di
pezzi presentati. Il record è stato raggiunto
nell’edizione 2011 quando 31
giornalisti hanno presentato 74 contributi.
Edizione che è stata poi vinta
dalla bellunese Alice Cason grazie ad
una inchiesta intitolata “Cocci di ceramica”;
Francesca Carbone ed Elena
Vascon hanno ricevuto una menzione
speciale.
L’ultima edizione del Premio ha visto
anche il riconfermato apprezzamento
espresso dal Presidente della Repubblica
on. Giorgio Napolitano. In particolare,
il Presidente della Repubblica
ha fatto giungere una missiva con la
quale ha ricordato l’auspicio espresso
in occasione della Giornata dell’Informazione
del 2009: «è nella qualità
dell’impegno e del lavoro di ogni
giornalista, nella professionalità, nel
rigore, nell’equilibrio, nel tranquillo
coraggio di chi si dedica a questo impegno,
a questo quotidiano lavoro, è
qui il maggior presidio della libertà e
del ruolo della stampa e dell’informazione
».
Il premio Menegazzo è promosso dal
Club Cinque Archi e dall’Ordine dei
Giornalisti. L’iniziativa ben si colloca
all’interno delle mission di queste due
organizzazioni. Franco Tacchetto, presidente
del Club Cinque Archi, afferma:
«il Premio da sempre rientra nelle
linee guida della nostra associazione:
il recupero e la valorizzazione della
cultura, della storia e della tradizione
veneta; la solidarietà verso i più bisobisognosi.
Durante questi anni abbiamo
ottenuto risultati straordinari come
non avremmo mai immaginato. Risultati
che ci riempiono di soddisfazione
e ci fanno ben sperare per il futuro». Il
presidente dell’Ordine dei Giornalisti
del Veneto, Gianluca Amadori, sottolinea
invece il ruolo che il giornalista
dovrebbe avere: «a prescindere dal
mezzo usato, il compito del giornalista
è (e resterà) quello di fornire sintesi e
chiavi di lettura; selezionare e offrire
all’attenzione le notizie di rilievo evidenziandole
dalla massa indistinta; e
ancora approfondire e analizzare. Ma
sempre verificando accuratamente,
cercando riscontri e conferme; in una
parola, “certificando” la notizia, applicando
le vecchie e sempre valide regole
del giornalismo».
Il premio si è da sempre impegnato a
difendere e valorizzare il ruolo che il
giornalista dovrebbe avere. Impegno
che si è trasformato in due iniziative
concrete: l’uscita del libro “Dal nostro
corrispondente”, che racconta la vita
di Alfio e con essa la figura professionale
del corrispondente dal territorio;
l’assegnazione di due premi “alla carriera”
ad altrettanti storici giornalisti
per il loro impegno, almeno decennale,
in uno specifico territorio nel racconto
della realtà locale. Quest’anno i
vincitori sono stati Alfredo Spampani
e Silvano Bressanin.
Alfredo Spampani è uno storico giornalista
di Cortina D’Ampezzo. Ha
iniziato la sua carriera giornalistica nel
1939 e, in questi anni, ha collaborato
con diversi giornali ed emittenti radiotelevisive;
ha lavorato per le olimpiadi
invernali del 1956 e ha raccontato per
primo la tragedia del Vajont avvenuta
nell’ottobre del 1963. Nel suo intervento,
letto dal figlio durante la cerimonia
di premiazione, ricorda: «per
arrivare alla notizia bisogna avere fiuto
e costanza ma anche una tecnica, creare
contatti utili e attendere il momento
giusto».
Silvano Bressanin è corrispondente
per “Il Gazzettino” dalla Riviera del
Brenta da oltre vent’anni. La sua terra,
oltre che negli articoli di giornale,
l’ha raccontata anche attraverso i suoi
libri. “il Duce e la Rosetta” ad esempio
racconta di una storia d’amore tra
Mussolini e Rosetta, una donna della
Riviera; nel volume “Racconti di impresa”,
scritto assieme ad altri autori
ed edito da Laterza, racconta la vita
e il lavoro che hanno determinato la
rinascita economica della sua zona.
Il giornalista ricorda così i suoi primi
giorni al Gazzettino: «avevo cominciato
quando Giorgio Lago era il direttore;
i suoi insegnamenti li porto con
me ancora oggi: semplicità, chiarezza
e verità devono essere le caratteristiche
di ogni articolo».
La giuria del premio è composta da
Enrico Finzi (Presidente), Gianluca
Amadori, Cesare Contarini, Antonello
Francica, Guglielmo Frezza, Giuseppe
Gioia, Francesco Jori, Katy Mandurino, Lino Minto, Maurizio Paglialunga,
Claudio Pasqualetto, Vittorio
Pierobon, Paolo Possamai, Alessandro
Russello, Ugo Savoia, Angelo Squizzato.
Il Comitato organizzatore del premio
è composto da Franco Tacchetto
(Presidente), Bruno Agrimi, Claudio
Baccarin, Siro Badon, Giuseppe Baiardo,
Rino Arturo Baldan, Rino Baldan,
Umberto “Primo” Baldan, Franco
Ballin, Francesco Borga, Giuseppe
Boscaro, Silvano Bressanin, Antonino
Carbone, Adelino Carraro, Guerrino
Carraro, Guido Carraro, Remo Cazzaro,
Marcellino Doni, Giulio Fabbris,
Adriano Favaro, Ottorino Favero,
Giovanni Luigi Fontana, Antonio
Gioco, Flavio Manzolini, Bruno Danilo
Marchiori, Armando Masenadore,
Gianpaolo Maso, Giovanni Mendolia,
Andrea Menegazzo, Giampaolo
Menegazzo, Gianpiero Menegazzo,
Giancarlo Murer, Vittorio Panciera,
Michele Rando, Luigino Redigolo,
Damiano Rizzi, Luigino Rocco, Luigino
Rossi e Mario Zambelli. (Andrea Menegazzo)