L'economia della Colombia
La Colombia, che è il terzo Paese più popoloso del continente sudamericano dopo Brasile e Argentina, può contare su una posizione strategica invidiabile, dal momento che ha uno sbocco sia sull’oceano atlantico sia sull’oceano pacifico, e su una naturale ricchezza di materie prime. La Colombia beneficia infatti da un lato di un territorio con notevoli risolse naturali tra cui petrolio, oro, nichel, rame, argento e platino, e dall’altro di terreni molto fertili che consentono una consistente produzione agricola (soprattutto piantagioni di caffè, cacao, banane, yuca, mais e canna da zucchero) e l’allevamento di diversi tipi di bestiame.
L’economia colombiana, grazie anche alle sue risorse, ha avuto un buon andamento complessivo negli ultimi anni, a cominciare dal prodotto interno lordo che ha mostrato una crescita quasi costante dal 2004 in poi, con l’unica eccezione del biennio 2008-2009 che ha mostrato una flessione rispetto al passato. Negli ultimi anni infatti il Pil nominale è salito in media del 4% all’anno, con un picco positivo nel 2007 (+6,9%) e la crescita più bassa registrata nel 2009 (+1,5%) in piena crisi mondiale, e il Pil reale, ricavato calcolando la variazione a prezzi costanti, ovvero al netto dell’inflazione, ha mostrato un ottimo andamento nel corso degli ultimi cinque anni: +6,9% nel 2006, +7,5% nel 2007, +2,4% nel 2008, +0,4% nel 2009 e +4,3% nel 2010 (ultimo dato disponibile, fonte Departamento Administrativo Nacional de Estadística).
I tassi di crescita più alti sono stati rilevati nei settori dell’estrazione mineraria (+11,1%), del commercio al dettaglio, dell’attività di ristorazione e alberghiere (+6,0%), e nei settori manifatturiero (+4,9%), della logistica (+4,8%), finanziario (+2,7%), dei servizi pubblici e in particolare acqua ed elettricità (+2,2%) e delle costruzioni (1,9%).
Inoltre va rilevato che non sono stati registrati tassi di crescita negativi, mentre il solo settore che non ha subito variazioni rispetto al 2009 è stato quello agroalimentare. I dati del 2010 invertono dunque la tendenza registrata nel corso del passato biennio 2008-2009, caratterizzata da una decelerazione economica dell’economia colombiana rispetto ai ritmi di crescita registrati nel quadriennio precedente (2004-2007).
Analizzando l’andamento dei singoli settori, è importante notare che nel 2010 è proseguito il trend positivo del settore dell’estrazione mineraria, che ha un peso rilevante nell’economia colombiana: nel 2010 il settore ha infatti registrato un aumento dell’11,1%, da attribuire fondamentalmente all’aumento dell’estrazione di petrolio, gas naturale e minerali radioattivi (+16,9%), all’estrazione di carbone (+2,2%), all’estrazione di minerali metallici (+1,8%) e non metallici (+1,6%). Da rilevare all’interno del settore il buon aumento dell’estrazione di smeraldi (+6,1), oro (+8,2%), argento e platino (+50%) e del ferro (+20%).
Nel 2010 si è consolidata anche la ripresa nel settore manifatturiero, che ha registrato una crescita del 4,9% rispetto al 2009. Le attività che hanno registrato le maggiori crescite sono state la fabbricazione di apparecchiature di trasporto (+22,2%), la preparazione della pelle e le produzioni in pelle e calzature (+17,6%) e l’abbigliamento (+16%). Tra gli altri settori, va notato poi che i settori finanziario e immobiliare hanno registrato nel 2010 una crescita complessiva del 2,7% rispetto all’anno precedente (in linea con quanto accaduto nei Paesi più sviluppati), grazie soprattutto all’aumento dei servizi immobiliari (+2,8%).
Infine il settore agricolo, che come abbiamo già anticipato è l’unico a essere rimasto costante nel 2010, ha visto risultati contrastanti da parte dei suoi principali settori; in particolare, l’aumento della produzione di caffè (+9,3%) e delle produzioni zootecniche (+1,1%) è stato bilanciato dalla diminuzione delle produzioni di cereali (-18,7%) e della canna da zucchero (-13,9%).
Vediamo ora gli altri fondamentali, che confermano il sostanziale buon andamento dell’economia colombiana. Il tasso d’inflazione nel 2010 è stato pari al 3,17%, superiore al 2% del 2009, tuttavia da un lato il valore dell’ultimo anno è stato in linea con l’impennata dei prezzi a cui si assiste in tutto il mondo e dall’altro è coerente con i valori registrati negli anni precedenti, tutti superiori al 4%: 4,48% nel 2006, 5,69% nel 2007 e 7,67% nel 2008. Per il 2011 il governo colombiano ha previsto comunque un tasso di inflazione compreso tra il 2% e il 4%.
Per quanto riguarda il mercato del lavoro, il tasso di disoccupazione rilevato a fine 2010 era pari all’11,1%, in lieve flessione rispetto al tasso medio del 2010 (11,8%) e appena sotto la media degli ultimi anni, in cui si è passati dal picco del 2006 e del 2008 (entrambi al 12%) al record del 2007 (appena 9,8%).
Sul fronte della spesa, il debito pubblico è rimasto abbastanza contenuto nonostante la crisi: nel 2010 si è attestato al 35,8% del Pil, in rialzo rispetto al valore più basso degli ultimi anni registrato nel 2008 (30,6%) ma in linea con i valori degli anni precedenti la crisi (34,3% nel 2006). Il debito estero alla fine di dicembre 2010 era di 64,8 miliardi di dollari (pari al 22,6% del Pil e in perfetta media rispetto agli ultimi anni), superiore ai 53,7 miliardi di USD di dicembre 2009. Il rischio paese non ha subito variazioni fino a metà 2011, rimanendo stabile al livello M3.
Infine la bilancia commerciale ha evidenziato nel 2010 un avanzo di 1,47 miliardi di dollari, grazie al maggior valore raggiunto dalle esportazioni rispetto alle importazioni; a questo proposito va notato che il saldo della bilancia commerciale è stato negativo fino al 2007 (arrivando a circa 820 milioni di dollari), poi a partire dal 2008 il saldo è diventato positivo sotto la spinta delle esportazioni e di una contemporanea diminuzione delle importazioni nell’ultimo biennio.
Nel 2010 le esportazioni colombiane sono aumentate complessivamente del 21,2%, raggiungendo un valore pari a 39,8 miliardi di dollari. Nello stesso periodo le importazioni colombiane sono state pari a 38,4 miliardi di dollari, con un aumento del 23% rispetto ai 31,2 miliardi di dollari registrati nel 2009.
Le principali voci commerciali delle importazioni sono state composte da prodotti chimici (6,9 miliardi di dollari) e macchinari (4,8 miliardi di dollari), mentre i principali prodotti esportati sono stati rappresentati da petrolio (13,6 miliardi di dollari), carbone (5,5 miliardi), prodotti siderurgici (3,9 miliardi), prodotti alimentari (3,6 miliardi), prodotti petroliferi raffinati (3,4 miliardi) e prodotti chimici (2,5 miliardi).
L’Italia è al tredicesimo posto sia nella classifica dei Paesi clienti che dei Paesi fornitori della Colombia: nel 2010 le esportazioni colombiane verso l’Italia sono aumentate del 16,5%, raggiungendo il valore di circa 527 milioni di dollari, mentre le importazioni colombiane dall’Italia hanno registrato un aumento del 19,2%, passando da circa 511 milioni di dollari di un anno fa ai poco più di 600 milioni di dollari di quest’anno.