La ricetta ACRiB: "Cambiare per vincere"
“Cambiare per vincere”. Con questo slogan ha avuto inizio l’assemblea ACRiB del 5 luglio scorso: un incontro speciale, per il festeggiamento dei cinquant’anni di vita dell’Associazione Calzaturifici della Riviera del Brenta e per l’entrata in scena di un nuovo Presidente, Siro Badon. Presenti, tra gli ospiti, i Presidenti di Confindustria Venezia e Padova Luigi Brugnaro e Giuseppe Pavin, il segretario Generale della Camera di Commercio di Venezia Roberto Crosta, il Presidente della Camera di Commercio di Padova Roberto Furlan e il Direttore Generale della Cassa di Risparmio di Venezia Franco Gallia
Nel corso dell’assemblea, condotta dal giornalista Alessando Milan, il Presidente uscente Giuseppe Baiardo ha posto l’accento sui quattro anni trascorsi e non certo facili. “Durante la mia presidenza – egli ha sottolineato – la crisi ha provocato la chiusura di oltre 150 aziende e la perdita di 1700 addetti, soprattutto nel comparto dell’accessoristica. Ma qui, oltre alla crisi, ha giocato anche un altro fattore: mi riferisco al proliferare di laboratori più o meno clandestini. Per arginare il fenomeno, primi in Italia, abbiamo firmato con l’Associazione Artigiani di Dolo, con le organizzazioni sindacali, con Confindustria Padova e Venezia un accordo con il quale abbiamo cercato di definire regole contrattuali, tempi per operazione e costi al minuto. Oltre a ciò abbiamo intensamente sostenuto l’opera delle Istituzioni per contrastare il fenomeno”. Dopo i saluti e i ringraziamenti di Giuseppe Baiardo, ha preso la parola Enrico Finzi che ha espresso la sua preoccupazione circa il futuro del settore calzaturiero in Italia. Il modello econometrico messo a punto anni fa per l’ANCI – ha dichiarato Finzi – prevede, quale scenario più probabile, un ulteriore calo delle vendite, sia in Italia che all’estero, anche tenendo conto del profilo del ciclo, il quale lascia pensare a una nuova fase recessiva, o meglio di forte rallentamento della crescita, dell’economia internazionale tra la seconda metà del 2012 e la fine del 2013. In sostanza, i tradizionali punti di debolezza della Riviera del Brenta appariranno nel futuro penalizzanti: dal deficit di cultura gestionale alle carenze del marketing e nella commercializzazione, dalla rarità e fragilità del branding alla non presenza in alcuni dei mercati di sbocco più promettenti. Le terapie per fronteggiare queste difficoltà saranno poche ma cruciali: reale integrazione, anzitutto tramite le reti, tra imprese autonome (specie sui terreni-chiave dell’acquisto associato di materie prime e di servizi, del presidio della distribuzione e dell’organizzazione del new export); netta scelta a favore della specializzazione (di prodotto e di mercato); rapida introduzione del controllo di gestione, quale premessa di azioni mirate di cost saving; veloce passaggio dalla product orientation (tuttora massimo fattore d’eccellenza dell’area) alla market orientation, connessa a una pianificazione di medio-lungo termine”. Enrico Finzi ha poi concluso il suo intervento con una riflessione che si è rilevata di monito agli associati: “Le ultime crisi degli anni ’90 stanno definitivamente seppellendo il modello del Brenta, che dovrà essere velocemente ridisegnato, con un minor numero di attori, solo in parte collegati alle grandi griffes del lusso”.
In linea con le analisi e le riflessioni emerse nel corso dell’assemblea, anche l’intervento del nuovo Presidente ACRiB Siro Badon è stato contraddistinto da un forte realismo, mettendo in risalto fin da subito le sue principali doti caratteriali che sono la serietà e la concretezza. Non giri di parole o voli pindarici, ma responsabilità e coerenza, come è necessario in un momento difficile come quello vissuto dal distretto calzaturiero della Riviera del Brenta agli albori del secondo millennio.
Padovano di nascita, Badon si è inserito nel 1976 nell’azienda calzaturiera di famiglia, la De Robert di Saonara, collaborando inizialmente con il padre e il fratello nella gestione produttiva e in seguito occupandosi all’area commerciale. Il suo impegno lo ha portato a diventare Presidente dell’azienda e ad intraprendere, negli anni ’90, una serie di viaggi in Asia siglando importanti accordi commerciali in Giappone, Corea, Hong Kong, Taiwan e inserendosi nel mercato del nord Europa. Per il raggiungimento di questi obiettivi, la De Robert ha ricevuto da Unioncamere il Premio Marco Polo come riconoscimento all’internazionalizzazione.
Tra gli incarichi istituzionali più importanti che ha ricoperto, Siro Badon è stato vicepresidente dell’ACRiB, consigliere di Confindustria Padova, componente di Giunta ANCI, vice coordinatore del progetto ANCI Industria 2015 e, infine, Presidente ACRiB.
Un impegno, quest’ultimo, del quale Badon ha sentito fin dal primo momento tutto il peso e la responsabilità:
“La crisi del 2008, di cui avvertiamo ancora le conseguenze economiche, e le difficoltà che viviamo e che avremo davanti ancora per qualche tempo, non saremo in grado di superarle da soli o assieme alle organizzazioni sindacali come è avvenuto nel recente passato. Si renderà necessario uno sforzo di condivisione dell’analisi degli obiettivi, e poi, coerentemente, anche agire per raggiungerli. In altri termini, se dalla crisi di quindici anni fa ne siamo usciti con le nostre forze, da questa non potremo farcela se non siamo uniti. Per questo dobbiamo considerare la nostra Associazione come uno strumento utile alle aziende; come il medico al quale ci si rivolge nel momento del bisogno e che ci aiuta a trovare la cura più appropriata, non dimenticando però che la lotta per superare la malattia e guarire spetta al paziente. L’ACRiB, però, può essere in questo caso anche lo specialista che aiuta a prevenire i mali, che può dare consigli ed indicazioni su cosa fare o come comportarsi in ogni momento. Le nostre aziende devono essere aiutate e sostenute dalle Istituzioni nella presenza sui mercati, nella ricerca e penetrazione di nuovi, magari lontani geograficamente e culturalmente, ma in grado di acquistare le nostre scarpe. Perché sono convinto che l’internazionalizzazione debba rappresentare per ogni azienda un obiettivo primario da perseguire. In questo contesto attribuisco un particolare valore e significato alla show room che dal 2003 abbiamo a Pechino e che, tra mille difficoltà, continuiamo a tenere aperta, ma che risulta poco utilizzata. In questa ottica guardo con favore alle molte occasioni e servizi, dei quali potremo beneficiare, rafforzando e consolidando i già buoni rapporti con la Regione Veneto e la costituenda Agenzia Regionale, con il Sistema Camerale e con l’Istituto per il Commerci Estero. Di fronte a questi scenari, è mia intenzione proseguire sulla strada aperta dai miei predecessori riguardo alle ottime relazioni con il sistema Confindustriale, con gli Enti pubblici a vari livelli, creando gruppi di lavoro veri, ai quali saranno delegati compiti ben precisi, i cui risultati saranno puntualmente riportati in Consiglio”.
Per Siro Badon il futuro delle aziende calzaturiere della Riviera del Brenta e dell’ACRiB stessa non può essere pensato senza l’apporto dei giovani (rappresentati in sala dalla neo-eletta Presidente Francesca Bellò), ai quali si è rivolto esortandoli: “Dovete essere portatori di entusiasmo, di novità. Se volete ottenere qualcosa non dovete arrendervi, se credete fortemente nelle vostre idee dovete insistere. Fate vedere che vi meritate responsabilità e, statene certi, nessuno vi ostacolerà: semmai riceverete qualche buon consiglio che, di questi tempi, è sempre utile. Vorrei tanto che riuscissimo a lavorare insieme per costruire il futuro delle aziende calzaturiere della Riviera del Brenta: un futuro che, per forza di cose sarà sempre più della vostra generazione e, per questo, sarà vostro compito impegnarvi al massimo per vincere le sfide del domani”.