Fuori (e dentro) il Salone del Mobile
Da martedì 12 a domenica 17 aprile si è
tenuta a Milano la 50a edizione del Salone
Internazionale del Mobile. Proprio
quest’anno la manifestazione compie
un quarto di secolo, ma si tratta di 50
anni che guardano esclusivamente al futuro,
attraverso un progetto articolato
che accanto alle consuete manifestazioni
fieristiche – il Salone Internazionale
del Mobile, il Salone Internazionale del
Complemento d’Arredo, le biennali
Euroluce e SaloneUfficio e il SaloneSatellite
– coinvolge anche la città lombarda
per offrire uno spazio di riflessione
sul design, sul mondo dell’industria
che lo ha reso possibile, sulla creatività e
sulla cultura. Un duplice appuntamento:
presso il quartiere espositivo di Rho
per vedere, toccare, provare il meglio
che l’arredo domestico può offrire in
tema di tipologie - dal pezzo unico al
coordinato – e di stile − dal classico al
design al moderno − oltre a ciò che detteranno
le tendenze di domani.
Nel complesso ci sono stati 321.320
visitatori, di cui 282.483 gli operatori
del settore, con un incremento del 2%
rispetto al 2009, anno in cui si è svolta
la precedente edizione di Euroluce.
177.964 gli operatori esteri che rappresentano
il 63% delle presenze totali. Un
successo che non è solo quantitativo,
testimoniato dalla grande soddisfazione
degli espositori per l’alto livello qualitativo
degli operatori e soprattutto per
l’incremento degli stranieri che hanno
visitato i padiglioni della fiera. Una
qualità che rappresenta per le aziende
partecipanti l’opportunità concreta di
incontrare partner commerciali e di sviluppare
business reale e allo stesso tempo
conferma la leadership mondiale dei
Saloni milanesi.
Un “compleanno” festeggiato con
un’edizione di grande successo e con
numeri importanti. Oltre agli operatori
di settore, i Saloni 2011 hanno visto la
presenza di 32.870 visitatori di pubblico
domenicale e di 5.967 operatori della
comunicazione di cui 5.313 i giornalisti
da tutto il mondo.
“Siamo molto soddisfatti del lavoro
che abbiamo svolto per questa 50a
edizione dei Saloni − afferma il presidente
di Cosmit, Carlo Guglielmi. I
risultati che stiamo raccogliendo oggi
premiano l’impegno e la dedizione di
50 anni di lavoro. Ma non vogliamo
fermarci qui e nemmeno limitarci a
una celebrazione del passato: i numeri
di oggi sono uno stimolo per guardare
al futuro e alle prossime edizioni della
manifestazione. Siamo consapevoli
che ci attendono sfide importanti, prima
fra tutte quella che ci porterà a confrontarci
sempre di più con l’idea di
“qualità”. È una sfida impegnativa, che
interessa le aziende espositrici ma che
tocca anche noi come organizzazione.
Dobbiamo essere preparati ad affrontarla
con lo stesso spirito e con la stessa voglia di fare che abbiamo dimostrato
in questi 50 anni”
Grande successo anche per le iniziative
de “La città dei Saloni”. Sono stati circa
52.500 in soli 6 giorni i visitatori alla
mostra “Principia. Stanze e sostanze
delle arti prossime” allestita in piazza
Duomo. Grande affluenza anche per
l’istallazione “cuorebosco. Luci suoni e
alberi di nebbia dove è nata la città”, che
ha visto la presenza di 3.500 spettatori.
“Il legame tra il momento espositivo,
principalmente dedicato al business, e
gli eventi culturali organizzati in città e
per la città – conclude il presidente Guglielmi
– si è molto rafforzato in questi
anni. Il nostro obiettivo per l’immediato
futuro è quello di compiere ulteriori
passi in questa direzione, rafforzando
la nostra presenza nella città di Milano
e il nostro ruolo di ente promotore di
eventi culturali di alto livello aperti a
tutta la città”. Grande successo anche
per il Fuori Salone che con i suoi spazi
espositivi (divisi tra zona Tortona, zona
Brera, Piazza Castello e tutte le installazioni
distribuite e visibili sparse per
tutta la città), le iniziative e gli eventi
hanno animato ogni giornata e le notti
della settimana dedicate al design.
Dagli addetti ai lavori, agli esperti del
settore sino a coloro totalmente al di
fuori ma amanti del divertimento, tutti
si sono divertiti e sono stati coinvolti in
maniera creativa.
Ma cinquant’anni è una data importante
e sono da ricordare le tappe principali.
Il 24 settembre 1961 nasce a Milano
il Salone del Mobile avviato dall’intuizione
di una piccola schiera di mobilieri,
espressione dell’organismo di categoria
Federlegno (oggi FederlegnoArredo), e
organizzato da Cosmit per promuovere
le esportazioni italiane di mobili e dei
suoi complementi. La saturazione della
domanda interna dopo il periodo della
ricostruzione vede una possibile via di
uscita nell’esportazione, che i piccoli
produttori italiani però non erano in
grado di fronteggiare da soli. Una fiera
per richiamare l’attenzione degli stranieri
poteva essere dunque la risposta
concreta. Esistevano allora La Biennale
dello standard nell’arredamento di Mariano
Comense, la Mostra selettiva del
Mobile di Cantù e il Salone del Mobile
di Pesaro, la Mostra Permanente del
Consorzio Produttori Mobili del Veneto
a Padova, ma erano tutte realtà locali.
Milano si presentava come il luogo più
adatto, la capitale economica del Paese,
con la sua Fiera che ospitava la Campionaria
già dal 1920.
Fu allora che la delegazione Alta Italia
della Federazione Italiana delle Industrie
del Legno e del Sughero, diretta da
Tito Armellini interpellò le 13 migliori
aziende del mobile italiano di allora,
costituendo il Comitato Promotore del
Salone del Mobile Italiano: Michele
Barovero, Alessandro Besana, Franco
Cassina, Piero Dal Vera, Vittorio
Dassi, Angelo De Baggis, Mario Dosi,
Aldo Falcioni, Angelo Marelli, Angelo
Molteni, Silvano Montina, Mario Ron coroni, Vittorio Villa. Il 25 febbraio
del ’61 si tenne la conferenza stampa
di presentazione ufficiale. Il Comitato
promotore aveva nel frattempo nominato
presidente Alessandro Colli, già
presidente della Federazione. E il 24
settembre dello stesso anno si inaugurò
la prima edizione del Salone nei Padiglioni
28 e 34 della vecchia Fiera Campionaria.
In breve il Salone del Mobile
diventa sinonimo di successo e garanzia
ininterrotti, punto di riferimento a livello
mondiale del settore Casa-Arredo.
E strumento dell’industria che troverà
sempre in esso uno straordinario veicolo
di promozione.
Il 1965 fu l’anno della svolta: le aziende
leader del settore arredo tra le quali
Anomina Castelli, Arflex, Bernini, Boffi,
Cantieri Carugati, Cassina, Cinova,
Elam, Kartell, Mim, Molteni (allora
appena agli inizi con la produzione
moderna), Pierantonio Bonacina, Poltrona
Frau, Poltronova, Rossi di Albizzate,
Saporiti, Sormani, Stildomus, Tecno,
furono raggruppate nel padiglione
30/3 creando uno spazio espositivo
uniforme per offerta commerciale, grazie
all’intuizione di Manlio Armellini,
che succedette nel 1974 al padre Tito
nella carica di Segretario Generale e poi
Amministratore delegato di Cosmit
fino al 2009. Il 1965 fu anche l’anno in
cui gli espositori cominciarono a porre
grande attenzione agli allestimenti
e Domus dedicò il primo articolo al
Salone. Nei primi 4 anni la manifestazione
crebbe immediatamente sia come
numero di visitatori sia come partecipazione
di operatori italiani e stranieri con
un riscontro commerciale immediato,
diventando non solo osservatorio e vetrina
del settore ma anche e soprattutto
suo motore propulsivo. L’export passò
infatti da 5.837.000.000 di Lire del
1960 a circa 16.000.000.000 del 1964.
Il 1967 e il 1968 sono stati gli anni del
boom del Salone, dovuto anche al maggior
interesse da parte del pubblico e
a una maggiore sensibilità a occuparsi
della propria casa. Da parte delle aziende
ciò corrispondeva con lo sviluppo
della ricerca tecnologica soprattutto
nelle applicazioni dei nuovi materiali.
Molto in fretta il Salone del Mobile si
è rivelato dunque un appropriato strumento
di marketing per un settore assai
polverizzato (oltre 13mila aziende con
205mila addetti; un sistema distributivo
nazionale articolato su 20mila punti
vendita) che non avrebbe avuto altri
strumenti per esprimere il proprio potenziale
complessivo. Le cifre raccontano
esplicitamente del suo successo: dai
328 espositori su 11.860 metri quadrati
del 1961 ai 2.720 della prossima edizione
2011 su 210.500 metri quadrati. E i
visitatori, dai 12.100 iniziali sono lievitati
agli oltre 300.000 dello scorso anno.
Crescite vertiginose che hanno fatto del
Salone del Mobile l’indiscussa vetrina
del mondo dell’arredo. Al Salone del
Mobile, diventato “internazionale” dal
1967, negli anni sono state strategicamente
affiancate altre 6 manifestazioni fieristiche che sono venute ad ampliare
e a rendere più specialistiche delle aree
merceologiche già presenti all’interno
del Salone e che fanno capo al sistema
FederlegnoArredo.
Nel 1974 nasce Eurocucina a cui fa seguito
nel 1976 Euroluce, biennale internazionale
della cucina la prima e dell’illuminazione
la seconda che si alternano
rispettivamente negli anni pari e dispari,
forum dove idee, design, tecnologia
e innovazione si incontrano. Nel 1982
viene lanciata Eimu, manifestazione
dedicata agli spazi di lavoro che dal
2008 viene ribattezzata SaloneUfficio,
Biennale Internazionale dell’Ambiente
del Lavoro. Nel 1989 si afferma il Salone
Internazionale del Complemento
d’Arredo che completa con le sue proposte
il quadro dell’arredo domestico.
Nel 1998, è poi la volta del SaloneSatellite,
il collaudato trampolino di lancio
per i giovani creativi e punto di riferimento
delle aziende alla ricerca dei talenti
del futuro. Infine nel 2006 – anno
in cui i Saloni lasciano il vecchio quartiere
fieristico della Fiera Campionaria,
(oggi chiamato Fiera Milano City) per
spostarsi in quello all’avanguardia Fiera
Milano a Rho firmato da Massimiliano
Fuksas. “I Saloni” sono dunque una fiera
specializzata ma eterogenea, simbolo
di un intero modo di lavorare e di interpretare
l’industria moderna. Un vero e
proprio sistema espositivo, dove grandi
e piccole aziende propongono le novità
della produzione e anche un eccezionale
momento di comunicazione per tutti
gli operatori del settore. La crescita e il
successo dei Saloni che, in controtendenza
rispetto a molte altre fiere internazionali,
continua a incrementare la
sua lista di attesa e soprattutto ad ampliare
la sua offerta qualitativa, è certamente
rafforzata anche dal processo di
internazionalizzazione che ha portato i
Saloni di Milano dal 2005 a New York
e Mosca con i Saloni WorldWide e altri
eventi. Oltra alla manifestazione commerciale
i Saloni propongono da anni
eventi collaterali, un palcoscenico internazionale
con il “privilegio dell’attualità”,
dove fare il punto sullo stato dell’arte
e sulla cultura del progetto. Frequenti
sono state le mostre chiamate a raccontare
e sottolineare in modi anche molto
differenti l’identità produttiva italiana,
la storia dei grandi Maestri del design, o
i connubi tra design, arte, moda e cibo,
esplorandone i collegamenti trasversali.
Tra le ultime ricordiamo quella conclusasi
lo scorso gennaio a New York, un
triplice evento tra design arte e cultura
che ha visto protagonisti l’artista e regista
d’avanguardia Robert Wilson con
i video ritratti di Roberto Bolle in un
originale paesaggio stilizzato costituito
da oggetti scelti nella produzione di
cinquant’anni e Peter Greenaway nel
nuovo allestimento dell’Ultima Cena
di Leonardo, opera debuttata a Milano
in occasione del Salone del Mobile
2008 riscuotendo un clamoroso successo
di pubblico, oltre 35.000 visitatori in
poche settimane. (Erica Trincanato)