Mipel cresce anche in questa edizione

Mipel the bag show 99° edizione ha chiuso da poco i battenti con netta soddisfazione degli organizzatori. I numeri parlano chiaro: i visitatori totali si attestano a 17.440 presenze, con un’affluenza estera pari a 8.540 buyers (circa il 50% del totale), confermando una ripresa di settore registrata già nell’edizione del mese di settembre. Rispetto all’edizione di marzo 2010, la manifestazione registra un aumento totale del 7,9% (+11% di buyers italiani; +4,8% quelli esteri). “Non si è trattato soltanto di un buon numero di visitatori ad alimentare la nostra soddisfazione – commenta Giorgio Cannara, presidente Aimpes/ Mipel - Ma è stata soprattutto la vivacità di contrattazione che vede Mipel sempre al primo posto tra i saloni business. Questo conferma che Mipel riesce a coniugare bellezza ed eleganza dei prodotti esposti alla concretezza indispensabile all’intero settore”. Un’edizione all’insegna del colore, vivo e acceso che si conferma tendenza e piace ai mercati, soprattutto stranieri. Sarà il fuxia la tinta allegra del prossimo inverno, proposta sulle borse di tutte le fasce di prezzo, anche sulle più costose di coccodrillo o pitone. Un azzardo calcolato, perché oggetti così particolari hanno il loro mercato soprattutto all’estero ed in particolare in Russia. Come ogni edizione, anche il Mipel appena concluso ha incoronato i suoi numeri uno: il concorso Mipel… issima ha premiato per la Qualità l’azienda Dell’Ga di Seregno, per Stile e Innovazione le produzioni di Paolo Masi e per l’Immagine e Comunicazione sul prodotto Luana Holding Products, azienda storica di Firenze. Agli ombrelli artistici di Pasotti il premio per il miglior Accessorio, mentre a Jenrigò la medaglia d’oro per la Miglior Vetrina con le borse appese e incorniciate come opere d’arte. Il prossimo appuntamento è dal 18 al 21 di settembre con una edizione molto particolare di Mipel, la centesima. “Mipel numero 100 non è un punto di arrivo – conclude Cannara -, ma un punto di partenza che vedrà coinvolta tutta la community che gravita attorno al mondo della borsa e dell’accessorio”. Ma vediamo nel dettaglio come sono andate le cose nel settore per il 2010. Ci sono conferme sulla ripresa evidenziatasi nel primo semestre dell’anno. Ma il settore presenta un andamento a due velocità che sembra ormai configurarne un nuovo differente assetto strutturale: da una parte le aziende del lusso, del lusso accessibile e l’universo del contoterzismo che ad esse fa riferimento; dall’altra realtà produttive che si presentano sui mercati senza brand e anche senza aver avviato quel processo di upgrading o riposizionamento aziendale, con investimenti nella ricerca e nel prodotto che avrebbero consentito il salto di qualità e l’acquisizione di forza competitiva necessaria per far fronte alle oscillazioni del gusto, alla concorrenza internazionale e alle difficoltà di un mercato ove è sempre più complesso mantenere le posizioni acquisite. Così da una parte vi sono aziende che hanno potuto sfruttare al meglio i segnali di ripresa generati da una rinnovata vitalità dei mercati esteri, dall’altra realtà produttive che stanno ancora trovando difficoltà a causa di un quadro dell’economia internazionale e nazionale che ha continuato a presentare, anche nel 2010, sacche di deterrenza e una lenta ripartenza dei consumi, in particolare sul mercato domestico. In generale, dopo le pesanti cadute dei livelli produttivi e del fatturato 13 verificatasi nel 2009, il settore ha avviato una sostanziale inversione del ciclo, la cui portata è comunque per il momento insufficiente al recupero dei livelli pre-crisi. Specie nell’area dei distretti toscani e tra le imprese dell’artigianato manifatturiero della pelletteria sono risultati più evidenti questi recuperi, anche per effetto di un forte flusso di contoterzismo che fa leva su nuovi impulsi generati dai brand del lusso. Negli altri distretti produttivi della pelletteria (Marche, Vicentino, Modenese e Napoletano) l’inversione è risultata meno marcata e qui per il contoterzismo in particolare, la crisi sembra non essersi ancora del tutto risolta. La buona accellerazione delle esportazioni ha dato vigore all’attività produttiva, dopo la forte flessione del 2009: a preconsuntivo, il valore della produzione si stima sia cresciuto nel 2010 del 16,9 % attestandosi a 3.700 milioni di euro. Le principali evidenze emerse dal rilevamento periodico effettuato su un gruppo di aziende campione, fanno emergere indicazioni di trend confortanti anche in relazione alle altre variabili della congiuntura di settore: l’occupazione è ritenuta stabile o in crescita per il 75% degli intervistati, con previsioni positive al 2011 per l’80% di essi; l’andamento degli ordini è cresciuto per il 35% degli intervistati, è rimasto stabile per il 43,3%, ed ha subito contrazioni per il 21,7%; le previsioni al 2011 per il mercato Italia appaiono ottimistiche, con una netta prevalenza alla stabilità e/o all’aumento del fatturato nelle risposte. Dunque un quadro orientato ad un complessivo miglioramento dello scenario che si delinea in progressivo consolidamento pur se a ritmi poco sostenuti. (Federico Lovato)
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