Expo Riva Schuh, se il buon anno si vede dall’inizio...
Sono stati 12.628 gli operatori
del settore calzaturiero accreditati
alla 75a edizione di Expo
Riva Schuh, il salone internazionale
dedicato alle calzature
di volume che si è tenuto a Riva
del Garda a gennaio. Un aumento
dei visitatori del 9,2%, rispetto
all’edizione di gennaio 2010,
che sottolinea il clima di fiducia
e ripresa che si respira nel mondo
delle calzature.
“Questi numeri sono per noi
fonte di grande soddisfazione -
commenta Roberto Pellegrini,
presidente di Riva del Garda Fierecongressi.
Gli ottimi dati che
ha registrato Expo Riva Schuh,
prima manifestazione calzaturiera
della stagione, sono di buon
auspicio per tutto il settore calzaturiero
internazionale. Allo
stesso tempo sono anche un riconoscimento
importante del lavoro
fin qui svolto, frutto di una
grande attenzione alle esigenze
del mercato sia dal punto di vista
dei produttori che dei compratori
che fanno di Expo Riva Schuh
un modello fieristico vincente.
Anche il numero in crescita degli
espositori ci fa guardare con ottimismo
al futuro”.
“In netta crescita - afferma Giovanni
Laezza, direttore di Riva
del Garda Fierecongressi - gli
operatori del settore dell’area
mitteleuropea e dell’est Europa.
In aumento anche i piccoli dettaglianti
grazie al progetto “Quick
Producer” che ha avvicinato alla
manifestazione i buyer interessati
alle collezioni veloci e ai riassortimenti
per la primavera/estate
alle porte.”
Durante la 75a edizione di Expo
Riva Schuh 1187 espositori, di
cui circa il 69% stranieri provenienti
da 38 paesi, hanno presentato
le collezioni per l’autunno/
inverno 2011/2012.
“Gli espositori di Expo Riva
Schuh - sottolinea Brigitta Bancher,
responsabile della manifestazione
- hanno proposto calzature
con un forte contenuto
moda, cavalcando le tendenze
del momento consapevoli che
non è più sufficiente presentare
prodotti esclusivamente attenti
al prezzo. Come prima manifestazione
della stagione gli espositori
hanno saputo pensare a
calzature di tendenza per materiali,
forme e colori.”
La manifestazione è stata anche
occasione per presentare Expo
Riva Schuh India, il nuovo progetto
fieristico che si terrà dal
28 al 30 luglio prossimi a Nuova
Delhi con oltre 200 espositori
internazionali e indiani. Firmato
a Riva del Garda anche il primo
contratto: Tata International, la
multinazionale indiana che ha una divisione calzature, è infatti
il primo espositore della nuova
iniziativa fieristica.
Un nazione, quella indiana, in
continuo sviluppo con un mercato
delle calzature stimato in 4
miliardi di dollari con una crescita
annua del 18%.
Cresce la globalizzazione del
settore calzature, si consolida
la suddivisione e la specializzazione
produttiva internazionale
e si confermano in crescita le
aree mercato dei paesi emergenti.
Questi in sintesi i trend emersi
durante l’Expo Riva Schuh.
Secondo i dati Satra riferiti al
2008, ultimo anno disponibile, il
calo delle esportazioni mondiali
è risultato inferiore al calo della
produzione tanto che la percentuale
di merce esportata in relazione
alla produzione raggiunge
il 71%. Ciò vuol dire che il settore
continua la sua strada verso
la globalizzazione più accentuata
in cui non solo emergono i nuovi
produttori mondiali (Cina e India
in primis), ma si specializzano
le filiere per tipo di produzione e
segmenti di prodotto. In questo
modo, a livello mondiale, solo il
30% della produzione è prodotta
e consumata nello stesso paese.
“In questa congiuntura di mercato
il nostro evento è, sempre
più, un momento di incontro tra
i diversi poli produttivi e permette
al sistema Italia di mantenere
la sua centralità storica e
prospettica: lo dimostrano i 363
espositori italiani che prendono
parte alla manifestazione nonché
l’interesse degli 820 stranieri che
vengono qui per conoscere e farsi
conoscere”, spiega il direttore
di Riva del Garda Fierecongressi
Giovanni Laezza aggiungendo
che gli espositori stranieri hanno
raggiunto il massimo storico.
Dai dati emerge che la Cina ha
raggiunto il 63% della produzione
globale, oltre 10 miliardi di
paia di scarpe, e quindi oltre il
doppio di quanto prodotto congiuntamente
dai principali competitors
mondiali: India (909
milioni di paia di scarpe prodotte
annualmente, 5,72% della
produzione totale), Brasile (816
mln), Vietnam (715), Indonesia
(597), Pakistan (280) e Tailandia
(255) sono gli altri principali
paesi produttori. Ma al di là dei
numeri ciascuno di questi paesi
si è specializzato su tipologie
produttive differenti: la Cina
opera su più segmenti delle calzature
di volume, l’India ha storicamente
una specializzazione
sugli intrecciati, mentre il Brasile
si propone con una produzione
moda a prezzi contenuti. L’Italia
con 225,2 milioni (1,42% la sua
quota sulla produzione mondiale in volume), ottavo paese produttore,
è in realtà il quarto esportatore
mondiale con 221,8 milioni
di paia esportate.
Expo Riva Schuh, manifestazione
che primeggia su scala mondiale
per partecipazione di espositori
stranieri, punta quindi ad essere
rappresentativa dei diversi poli
produttivi con 39 delegazioni
da tutto il mondo: Cina e India
avranno rispettivamente 223 e
116 espositori mentre la produzione
europea sarà presentata per
lo più da portoghesi e spagnoli.
Continua infine la tradizionale
affezione degli espositori tedeschi
che sono legati storicamente
a questa manifestazione nei pressi
del Lago di Garda.
“L’interesse internazionale per
questa manifestazione – spiega
Brigitta Bancher, responsabile
di Expo Riva Schuh - dimostra
che momenti di incontro di
questo genere possono e devono
essere leve strategiche non solo
per gli espositori, ma anche per
il sistema italiano che deve mirare
alla leadership nel connettere
la domanda e l’offerta mondiale.
In questo senso la nostra manifestazione,
grazie alla sua storica
tensione verso l’internazionalizzazione
continua ad essere il momento
fieristico di riferimento in
Europa per la calzatura di volume
destinata alle grandi catene, ma
anche le piccole produzioni che
soddisfano i segmenti di prezzo
medio e medio-basso del piccolo
dettaglio o delle piccole catene.”
L’internazionalità è confermata
peraltro non solo dal numero di
espositori ma anche dal numero
di visitatori provenienti dall’estero
che sono stati il 62% delle visite
totali dell’anno scorso.
In termini di consumo, i dati
confermano che ci stiamo sempre
più spostando verso un mondo
multipolare; ci sono aree mercato
che sono, anche forti importatrici
di prodotto come gli Stati
Uniti che importano 2,2 miliardi
all’anno, primi importatori davanti
a Giappone e Germania,
e altre aree che producono solo
parte della produzione che consumano.
L’Europa occidentale si
conferma il primo mercato, con
2,35 miliardi di calzature l’anno
consumate, seguita da Usa (2,23
miliardi), Cina (1,94 miliardi) e
India (880 milioni).
“Stiamo assistendo - sottolinea
Brigitta Bancher - a due fenomeni
che avranno grandi ripercussioni
sul futuro: la produzione diventa
globale mentre le manifestazioni
fieristiche nazionali perdono
colpi a favore delle esposizioni a
vocazione internazionale. Ogni
mercato di consumo avrà sempre
di più i suoi momenti d’incontro,
a livello continentale che saranno
il riferimento per una specifica
area di mercato. Con un offerta
sempre più globalizzata e specializzata lizzata, solo le manifestazioni internazionali
sapranno offrire un servizio che
non può essere sostituito dai soli contatti
virtuali consentiti oggi dalla nuove
tecnologie.”
“Pur in un anno - conclude Giovanni Laezza
- come il 2008 che ha risentito della
crisi, ci sono aree di mercato che si sono
confermate emergenti come Cina e India
anche se non sono state completamente
indenni alla crisi globale. Per questo, la
nostra esperienza ci consente di candidare
Expo Riva Schuh a offrire un supporto
fieristico anche in questi nuovi paesi,
emergenti oggi non solo come aeree di
produzione, ma anche come mercati di
consumo. È da leggere in questo senso la
nostra nuova iniziativa di luglio in India
che rappresenta la prima manifestazione
fieristica indiana totalmente dedicata al
prodotto finito e la prima che nasce già
con una logica internazionale in cui si
possono incontrare l’offerta mondiale
e gli operatori della distribuzione del
mercato indiano e asiatico. (Federico Lovato)