Dove sta andando il settore delle calzature italiano?
Dopo gli anni dei grandi successi e dopo quelli della crisi, dopo gli anni
delle esportazioni nei Paesi più lontani e quelli della competizione con i
Paesi a basso costo, dopo gli anni del design e dello stile italiano conosciuto
in tutto il mondo e quelli della scarpa media, dova sta andando il settore
calzaturiero italiano?
L’Italia è chiaramente l’unico vero laboratorio in grado di creare prodotti di
fascia medio-alta e alta a livello mondiale. A cambiare è però il consumatore
che diventa sempre più mobile, nomade e digitalizzato alla ricerca non solo
di prodotti, ma di beni/servizi in grado di offrire esperienze a 360 gradi.
Se questi sono i cambiamenti e le sfide, il settore calzaturiero italiano dovrà
dimostrare elevata flessibilità e capacità di reagire al cambiamento attuando
ad esempio modelli di gestione della distribuzione orientati a una maggiore
collaborazione tra produttore e distributore, capaci di favorire maggiore
scambio informativo al fine di ottimizzare i riassortimenti dell’offerta sul
punto vendita e lo sviluppo quindi di modelli più veloci di risposta al mercato.
Gestione del retail e del marchio saranno indubbiamente le chiavi del futuro
per molte aziende così come la multicanalità (l’uso contemporaneo di
più format distributivi) nella gestione del processo distributivo rappresenta
una grande opportunità per i produttori italiani di calzature che in questo
modo possono “ingaggiare” il consumatore da più direzioni.
“La competizione globale, l’evoluzione dei profili di consumo e l’evoluzione
delle dinamiche distributive - sottolinea infatti il presidente dell’Anci
Vito Artioli - richiedono quindi un coerente ripensamento dei modelli
di marketing e di business nel settore calzaturiero italiano. La ricerca che
abbiamo realizzato ha individuato quattro modelli di business, ciascuno
dei quali presenta specifici punti di forza. Devono essere considerati come
spunti di riflessione e ognuno di essi adeguati alle differenti realtà aziendali
e alle caratteristiche degli imprenditori.” (Federico Lovato)