Le nuove rotte dei calzaturieri italiani

Intenso il programma di internazionalizzazione previsto da Anci-Associazione Nazionale Calzaturifici Italiani nei prossimi mesi, scandito da diversi appuntamenti realizzati in collaborazione con Ice. L’Associazione, capofila di gruppi di aziende italiane del settore calzaturiero, è recentemente tornata dai tre appuntamenti con Shoes from Italy in Oriente. Dopo il successo ottenuto nelle stesse mete nel mese di febbraio, infatti, il calzaturiero Made in Italy è tornato a presentarsi su mercati importanti e interessanti soprattutto per le fasce alte del mercato. Tokyo è stata la prima tappa toccata dalla manifestazione, che dal 5 al 7 luglio è stata di scena presso l’Hotel Westin, con 29 aziende. E’ stata poi la volta di Pechino e del China World Hotel, che ha ospitato Shoes from Italy l’8 e il 9 luglio con 45 aziende. L’ultima tappa orientale sarà quella di Hong Kong, presso lo Kowloon Shangri-La Hotel, il 13 e 14 Luglio con 40 aziende. Infine, il 19 e 20 luglio i calzaturieri italiani presentano la prima iniziativa promozionale dedicata a Beirut e al mercato libanese, con una collettiva di aziende italiane presso l’Hotel Riviera realizzata nell’ambito dell’attività del Comitato Paesi Emergenti. “Il mercato libanese è una meta estremamente interessante per i prodotti italiani, grazie soprattutto alle influenze di stampo anglosassone che lo accomunano a Siria, Giordania e Israele - commenta il presidente di Anci, Vito Artioli - Si tratta infatti di un mercato dal gusto già maturo, interessato alle gamme più alte di prodotto dove l’Italia è leader e decisamente orientato alle proposte provenienti dall’estero, tanto è vero che molti consumatori delle fasce più abbienti frequentano il nostro paese attratte anche dallo shopping Made in Italy. Infatti, le calzature italiane detengono la leadership della fascia alta del mercato dell’area del Golfo con una quota di circa il 70% di questo segmento”. Il mercato delle calzature libanese appare dominato dalle importazioni: 20 milioni di paia di calzature importate su un consumo annuale apparente di circa 20,5 milioni. Molto netta la distinzione delle fasce di consumo, con quelle più alte di appannaggio europeo, soprattutto italiano, e quelle inferiori di provenienza in particolare cinese. Secondo i dati pubblicati dalle dogane libanesi, l’export totale italiano di beni verso il Libano è aumentato del 4,7% nel 2008, raggiungendo la cifra record di 1.109 milioni di dollari, consolidando lo straordinario +49,1% del 2007 rispetto al 2006. I dati relativi al periodo gennaiomarzo 2009 indicano che il valore dell’export italiano è stato pari a 275 milioni di dollari, con una quota di mercato dell’8,5%. Nell’ambito della missione, gli imprenditori italiani coinvolti avranno modo di partecipare a incontri mirati con gli operatori dell’area interessati al prodotto italiano, organizzati in collaborazione con l’ufficio Ice in loco, ma anche di visitare e conoscere le realtà distributive locali.
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