Racconti d'impresa: un libro sui calzaturieri del Brenta tra locale e globale
Presso il Politecnico Calzaturiero di Vigonza, lo scorso febbraio si è svolta la presentazione del libro "Racconti d'Impresa. I calzaturieri del Brenta tra locale e globale", scritto dai professori Giovanni Luigi Fontana e Giorgio Riello in collaborazione con i giornalisti Francesco Jori e Silvano Bressanin. Il libro, edito dalla casa editrice Laterza, è nato da un'idea del past-president di Acrib Franco Ballin e raccoglie, oltre alle testimonianze di alcuni fondatori del distretto, un saggio sulla calzatura in Italia dal Settecento ad oggi, e un'analisi su "Volti e radici" del fenomeno nord-est. La presenza in sala di molti imprenditori del settore calzaturiero, ha dato modo ai relatori di fare anche un piccolo bilancio della situazione attuale che, seguendo l'andamento dell'economia internazionale, ha sofferto e continua a soffrire per la stagnazione dei mercati.
"Certo - ha sottolineato nel suo intervento il Presidente di Confindustria Veneto Alessandro Tomat- la crisi che stiamo vivendo portera' cambiamenti profondi nelle abitudini dei consumatori. La massificazione dei consumi avverrà sempre meno nel futuro e gli stessi modelli sociali, che fino ad ora si sono imposti con prepotenza, saranno destinati a scomparire". Quale scenario dovremo dunque aspettarci in futuro? "A mio avviso - ha proseguito Tomat - ci sarà un ritorno all'artigianalità e alle sue prerogative. Nei prossimi anni la gente sara' sempre meno interessata alla serialita' e negli acquisti sceglierà dei prodotti più curati, che si differenzino dagli altri per qualita' e originalita'. Per questo il messaggio che l'attuale momento di crisi offre agli imprenditori, è quello di lavorare sulla fantasia e la creatività, come del resto i maestri Calzaturieri del Brenta hanno dimostrato di saper fare in ogni momento di difficoltà della loro storia". Dello stesso avviso di Tomat anche Luigino Rossi, Presidente Onorario Acrib e Anci (Associazione Nazionale Calzaturifici Italiani): "Qui in Riviera del Brenta ci sono più di 700 aziende che danno lavoro a 13.000 persone. Tutte le mattine i nostri imprenditori si svegliano con in testa qualcosa di nuovo da inventare, e difficilmente la giornata si conclude senza qualche idea innovativa. La nostra zona si e' sempre concentrata sulla manualità e sulla creativita', e non è un caso che le grandi firme della moda mondiale abbiano scelto la Riviera del Brenta per farsi produrre le calzature. Dobbiamo insistere a valorizzare il nostro territorio: le scarpe le sappiamo fare, in futuro dovremo essere altrettanto bravi a promuoverle sempre di più nel mondo". Nel suo intervento l'editore del libro Alessandro Laterza (Presidente della Commissione Cultura di Confindustria), ha posto l'accento sul filo conduttore che lega l'artigianalità della Riviera del Brenta alla presenza delle prestigiose ville venete: "Per voi che siete abituati a convivere con questi capolavori artistici - ha esordito Laterza - può essere assolutamente normale. Ma per uno come me che viene da realtà diverse, diventa impossibile non pensare che tanto sapere artigiano legato al mondo calzaturiero non abbia una relazione con il territorio; con il gusto del bello e una sensibilità trasmessi, poi - anche se non consapevolmente - alle capacità manuali che nel vostro caso sono di assoluta eccellenza. Per questo auspico che venga realizzato tra breve quel Museo sulla calzatura di cui da tempo si parla qui nella Riviera del Brenta, così da offrire un punto di riferimento per quanti desiderano conoscere la storia di questo eccezionale territorio". Soffermandosi sui contenuti del libro, il Presidente Acrib Giuseppe Baiardo ha ricordato il fondamentale apporto dei primi calzaturieri che hanno il merito di aver dato vita al moderno settore calzaturiero della Riviera del Brenta. "Sono stati i pionieri di un successo - ha commentato Baiardo - di un processo che è riuscito a generare quel benessere che poi si è diffuso in tutto il territorio. Senza i duri sacrifici e senza l'abnegazione di chi ci ha preceduto, non saremmo sicuramente qui a parlare della manifattura calzaturiera che tutto il mondo ci invidia".