A Sara D’Ascenzo il premio giornalistico Alfio Menegazzo

Con un articolo dedicato alla storia e alle vicende dell’hotel Excelsior del Lido, la giovane giornalista marchigiana di nascita, ma veneziana d’adozione Sara d’Ascenzo si è aggiudicata la sesta edizione del Premio Alfio Menegazzo. Nella prestigiosa sede di villa Widmann-Foscari di Mira, alla presenza di numerosi esponenti del giornalismo, della politica e dell’imprenditoria, sabato 12 settembre è avvenuta la consegna del premio. Moderato dal giornalista Maurizio Paglialunga, l’incontro ha dato vita a vari temi di discussione tra cui, quello condiviso da tutti, dell’esigenza di puntare sui giovani per un giornalismo migliore nelle idee e nei contenuti. Nel suo intervento, il Presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Veneto Gianluca Amadori ha posto l’accento sull’esigenza di supportare i giovani con strutture e investimenti in grado di garantire solide basi professionali, un adeguato percorso di formazione e un costante aggiornamento. “Per questo- ha poi continuato Amadori – è stata istituita la scuola di giornalismo intitolata a Dino Buzzati, diventata un punto di riferimento per tutti i colleghi, soprattutto per i più giovani, che stanno muovendo i primi passi nella professione. Oggi il giornalista non può permettersi improvvisazione e scarsa preparazione. E sorprende che gli editori, anche quelli di grossi gruppi, tendano a non investire neppure un euro su questo fronte. Incredibilmente sembra che la qualità dell’informazione non sia un problema di cui occuparsi: l’importante è tagliare i costi; prepensionare i giornalisti più anziani ed esperti (e dunque più costosi); risparmiare su tutto, chiedendo ai pochi che restano in redazione perfino di aprire la porta. Eppure è proprio ai giovani collaboratori, ai cosiddetti free-lance, che gli editori tendono a delegare in misura crescente il compito di confezionare i notiziari. Il tutto a fronte di retribuzioni poco dignitose; compensi che consistono in una manciata di euro, sufficienti appena a coprire le spese. I giovani giornalisti veneti, come dimostra ogni anno il Premio intitolato ad Alfio Menegazzo, sono un patrimonio da valorizzare; una ricchezza su cui scommettere per gestire questa fase di grande trasformazione dei media, in cui carta stampata e TV stanno pian piano cedendo il passo ad internet”. La giuria del premio, composta da Enrico Finzi (Presidente), Angelo Squizzato, Ugo Savoia, Paolo Possamai, Vittorio Pierobon, Claudio Pasqualetto, Gianluca Amadori, Cesare Contarini, Antonello Francica, Francesco Jori, Lino Minto e Maurizio Paglialunga, ha esaminato 54 articoli proposti da 26 giovani giornalisti veneti. Oltre alla vincitrice, sono stati poi segnalati altri tre giornalisti che si sono particolarmente distinti nei loro lavori: Cinzia Agostini, Serena Spinazzi Lucchesi e Stefano Vicentini. Nel corso della manifestazione è stata data la parola anche ad Ugo Savoia (direttore del Corriere del Veneto) e a Luigino Rossi (industriale ed ex Presidente del quotidiano “Il Gazzettino”), che hanno avuto parole di encomio nei riguardi del Premio intitolato all’indimenticabile figura di giornalista “vecchio stampo” interpretata con grande passione da Alfio Menegazzo. E parole di elogio sono state dedicate anche alla famiglia di Alfio e al club Cinque Archi promotori della manifestazione che si attesta tra gli appuntamenti più interessanti nel panorama giornalistico nazionale. (Diego Mazzetto)
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