Dal piede digitale alla scarpa artigianale
Quali risposte per affrontare il momento di stagnazione dei consumi che sta coinvolgendo ormai da alcuni mesi anche il settore calzaturiero? “La tecnologia e l’innovazione rappresentano sicuramente un passo fondamentale– hanno affermato Marcellino Doni e Mauro Tescaro, presidente e direttore del Politecnico Calzaturiero durante la presentazione del progetto “Dal piede digitale alla scarpa” avvenuto il 26 settembre a Vigonza. Primo ed unico in Italia, il progetto maturato con la collaborazione di Acrib Servizi e della Regione Veneto, ha lo scopo di rispondere alle esigenze del mercato con la ricerca di nuove forme produttive.
Da qui è partita la realizzazione e la sperimentazione in collaborazione con l’azienda Torielli che ha realizzato le tecnologie”.
Durante la presentazione, che ha visto un pubblico numeroso costituito da industriali ed allievi della scuola per tecnici e designer, sono stati illustrati lo scanner infoot ed i software che consentiranno agli addetti di effettuare numerose operazioni: trovare la forma più simile al piede digitale, modificarla e sviluppare sulla stessa i modelli della collezione. Nella sostanza, si può veramente pensare che a breve basterà recarsi in un negozio di scarpe di una qualunque città del mondo, inserire il piede nello scanner dotato di telecamere e ritirare, dopo qualche giorno, le calzature perfettamente create attorno al piede del cliente e prodotte, dopo l’invio del file, dalle sapienti mani degli artigiani della Riviera del Brenta. Questa soluzione, di altissima tecnologia, rappresenta – paradossalmente –in un certo qual modo un “ritorno alle origini”: di quando, cioè, le scarpe venivano realizzate completamente a mano “su misura” dagli artigiani seduti davanti al tradizionale “banchetto” nell’aia della propria casa. Quegli erano gli inizi di un’arte che si è fatta strada nel mondo e culminata, oggi, nelle futuristiche soluzioni tecnologiche verso le quali il mondo imprenditoriale della Riviera del Brenta, nel corso della propria storia, si è sempre dimostrato attento per cogliere opportunità di mercato e nuovi modelli di business. “Uno degli scopi di questa ricerca – sottolineano i responsabili del Politecnico Calzaturiero- sarà quello di coinvolgere direttamente le aziende della Riviera del Brenta per le sperimentazioni sul campo, così da avere un quadro reale delle possibilità che queste innovazioni possono offrire per nuovi mercati”.
Nel convegno dell’Acrib, avvenuto qualche mese fa, lo slogan adottato per esorcizzare la temuta recessione recitava: “...E dopo? Il futuro non si indovina, si fa”. Di fronte a progetti come “Dal piede digitale alla scarpa”, le aziende della Riviera del Brenta hanno dimostrato, davvero, di saper guardare oltre la crisi, nella consapevolezza che il successo del domani sarà legato principalmente alla ricerca e all’analisi di nuove tecnologie. (Diego Mazzetto)