I gusti dello Stivale
I consumi delle famiglie italiane sono diminuiti nel 2008 del 2,7% in volume e del 4,8% in valore, tornando ai livelli di inizio decennio: si tratta di un risultato in linea con le previsioni degli imprenditori, che conferma il momento non roseo dell’economia. L’Assemblea dei Giovani Anci è stata anche occasione per diffondere le cifre relative all’andamento dei consumi di calzature in Italia, elaborati dall’Ufficio Studi dell’associazione nazionale calzaturieri.
Diverse le abitudini di acquisto: i consumatori dell’area meridionale rappresentano una quota di consumo pari al 34% in volume, ma solo il 32,3%
in valore, pur rimanendo l’area di mercato che spende maggiormente in
calzature, seguita dall’Italia nord occidentale, dove vengono consumate rispettivamente il 28,2% delle paia e il 29% dei valori acquistati nel nostro paese. Altro dato interessante riguarda i prezzi medi: il prezzo medio più elevato è quello del nord-ovest che si colloca sui 40,85 euro, rispetto ai 39,4 del centro e i 37,7 del sud. Nell’area nord orientale (Friuli, Veneto, Trentino, Emilia Romagna), invece, il prezzo raggiunge i 41,75 euro. Nelle calzature in pelle, invece, è interessante notare come il prezzo medio dell’acquisto del consumatore del nord-est è di 77,6 euro, contro una media di circa il 10% più bassa, ma che nell’area del centro arriva appena a sfiorare i 56,2 euro.
Nella donna, invece, le differenze tendono ad attenuarsi, per quanto riguarda i prezzi medi e per quanto riguarda le scelte di consumo: il nord-ovest (65,6 euro), subito seguito dal nord-est (64,3 euro), detiene il primato del prezzo medio più alto degli acquisti delle calzature in pelle, rispetto ad una media nazionale di 60,9 euro e una media relativa al sud pari a 56,2 euro.
Dati da tenere in considerazione per le nostre produzioni e che solitamente fanno da riferimento anche nei mercati europei nelle prossime stagioni.
(Federico Lovato)