Verve, si svela la Citta' della Moda


La Valley del design e della moda sorgerà lungo le sponde del Naviglio Brenta. Tra Venezia e Padova. Francesco Fracasso, promotore, e Flavio Albanese, architetto progettista, hanno presentato l’ambizioso progetto edilizio denominato “Verve: il Nuovo Paesaggio”. La “valle della qualità” Verve, acrononimo di Venice Escape River Vacation Experience, prevede la realizzazione, con un investimento di circa 120 milioni di euro, di una fashion work gallery, un museo della Moda e della Calzatura, laboratori artigianali, un centro stile per la ricerca, una promenade per lo shopping e molto altro. Entro il 2011 a Fiesso d’Artico, nel cuore della Riviera del Brenta, sarà pronta l’opera che darà occupazione a pieno regime a 500-600 persone. “Verve il Nuovo Paesaggio” è stato descritto come “un progetto a misura d’uomo, dove la cultura, grazie anche alla presenza del Museo della Calzatura e della Moda, intenderà trascinare il fashion, ma anche il retail, assieme a strutture ricettivo-alberghiere, congressuali, dotati di centri benessere accanto a spazi residenziali e direzionali anche di livello elitario”. Questi i suoi numeri: settantamila metri quadrati di superficie costruita, 10.000 destinati ad area commerciale, 9 mila ad albergo, 2 mila a museo sulla storia e l’attualità dell’industria della calzatura del Brenta, 14 mila metri quadrati di case e un mega parcheggio sotterraneo di 40 mila metri quadri. “Il progetto che sviluppiamo è perfettamente integrato con l’ambiente circostante – sottolinea Flavio Albanese, l’architetto progettista - Il file rouge che li unisce è il verde: la Riviera ha infatti delle caratteristiche uniche nel loro genere. Sono state tolte le tre torri, e ora il progetto è in assoluta assonanza con il paesaggio, che richiama le forme del Naviglio”. Considerazioni positive condivise anche dal primo cittadino del comune ospitante il progetto, Daniela Contin, sindaco di Fiesso D’Artico: “Sono molto soddisfatta perché dopo tanto tempo e tante difficoltà, questo progetto può partire. Verve rappresenterà un polo attrattivo per il mondo della calzatura, della moda, del turismo e quindi dell’economia della Riviera. Tutto ciò è particolarmente importante in questa fase di crisi economica perché può diventare opportunità di rilancio”. Verve si configura quindi come un centro polifunzionale con destinazioni eterogenee e ha tutta l’intenzione di presentarsi come nuovo sito per proporre servizi e business. La Quality valley che sorgerà sulle rive del Brenta rappresenterà anche un punto di raccordo per un rinnovato distretto della calzatura, capace di essere sempre competitivo e aperto ai giovani. L’Acrib appoggia il progetto di cui è stata l’“ispiratrice” e promotrice negli anni scorsi. “Verve diventerà il fulcro attorno al quale ruoteranno le politiche di promozione, di immagine, di creatività e di ricerca stilistica del distretto - spiega il presidente dell’Acrib Giuseppe Baiardo - Per questo è utile ed è necessario fare presto e bene per realizzarla. Riteniamo sia giunto il momento di dimenticare le polemiche distruttive e sia giusto appoggiare chi investe in progetti innovativi, diversificati e in grado di valorizzare il territorio, rispettandone ed anzi valorizzandone le caratteristiche storico-ambientali. La nuova versione del progetto avrà infatti un rapporto diretto con l’ambiente in cui è calata, con una particolare attenzione all’ecosostenibilità”. E ricadute positive ci saranno anche sotto l’aspetto economico, non solo per Fiesso d’Artico, ma per tutta la Riviera. “Il valore dell’operazione – prosegue Baiardo - sta nel fatto di mettere a sistema le componenti di valore del settore calzaturiero e della moda in genere. Studi di design, show room, negozi ma, soprattutto, il Museo della Moda saranno gli asset attorno ai quali si svilupperà il progetto. Da ciò deriveranno vantaggi diretti ma soprattutto indiretti e di immagine, specie se collegati al sistema del turismo. È importante ricordare che Verve godrà di una location d’eccezione, nel cuore della Riviera e raggiungibile da Venezia in 20 minuti”. L’industria del sistema moda Veneto presenta una consolidata coesistenza tra imprese piccole-piccolissime e medio-grandi, situazione che ha promosso la creazione di una rete di rapporti e scambi continui, capaci di introdurre innovazione e competitività nell’intero sistema. L’aggregazione d’impresa si è, infatti, rivelata un’ottima soluzione per mantenere attivo il settore e per veicolare idee e strumenti necessari per affrontare un mercato dai confini sempre più fragili. “In questa fase di stasi economica - interviene Giulio Falasco, presidente del Raggruppamento Regionale del Sistema Moda di Confindustria Veneto - in cui il principale problema delle nostre aziende è il rapporto con il sistema bancario e l’ingresso nel mercato di prodotti provenienti dall’est, ritengo che un progetto come Verve, possa diventare una spinta per il Sistema Moda Veneto e per tutte le aziende operanti nel settore fashion Made in Italy.” “Verve rappresenterà il fulcro attorno al quale ruoteranno rapporti tra le aziende del nostro settore - prosegue Falasco - grazie al centro stile per la ricerca, il museo, i laboratori artigianali e gli showroom, diventerà naturale la collaborazione mirata ad affrontare il mercato in continuo cambiamento con nuove idee imprenditoriali. Sarà un’opportunità innovativa non solo per il rilancio dell’economia ma anche un naturale polo attrattivo per i giovani che vogliono avvicinarsi ai settori produttivi come il tessile e la calzatura”. Un concreto esempio di quel “fare sistema” che nel nostro territorio trova consuetudine, purtroppo, occasionale. In questo caso invece diviene elemento strutturale, congruo, per affrontare oggi la recessione e domani la ripresa. Il progetto raccoglie l’approvazione anche dei sindacati. “Nonostante le innumerevoli posizioni assunte, dai comitati più disparati, ciò che possiamo sostenere oggi come ieri, è che la Città della Moda in Riviera può rappresentare una grandissima opportunità – commenta il segretario generale della Femca Cisl Veenezia, Massimo Meneghetti - Logicamente il piano di lavoro, come gli accordi iniziali, deve tenere conto del territorio e dell’ambiente circostante. Verve può diventare valore aggiunto non solo per il settore calzaturiero, ma anche per le altre realtà produttive, come il turismo, il commercio, oltre per i 14 Comuni che costituiscono la Riviera del Brenta”. Dopo poco la presentazione ufficiale del progetto si è chiuso subito il primo accordo di Verve, La catena americana Dolce Hotels & Resorts, infatti, ha deciso di aprire il proprio primo albergo italiano a 5 stelle con centro congressi proprio all’interno di Verve. “Riteniamo che Verve - dichiara Andrew Dolce, presidente della Dolce Hotels & Resorts - allocato in una zona come la Riviera del Brenta, così ricca di ville, così vicina a Venezia, sia davvero un’area esclusiva in grado di attrarre a sé elevato interesse tra moda, arte cultura, turismo”. Il centro congressi di Verve ha due sale principali da 400 e 500 posti, che possono essere suddivise, l’una in due parti e l’altra in tre, aumentando in tal modo la versatilità a seconda delle necessità. La presenza di 10 sale meeting di piccole dimensioni e 5 di medie dimensioni, completa l’offerta, garantendo eventi culturali e diventando in tal modo lo spazio di socialità. Spazio anche a residenze permanenti, per le quali si propongono schemi abitativi di segno contemporaneo, variabili e personalizzabili. Si tratta di poche unità sperimentali, che si rivolgono a residenti rigorosamente non routiniers. Le unità abitative sono state immaginate in modo da offrire in ogni caso un sistema di plus differenti: giardino privato per il piano inferiore, roof garden per gli attici. L’opera sarà realizzata all’insegna del risparmio energetico e del rispetto ambientale con l’impiego, oltreché di materiali naturali ad elevata inerzia termica e tecnologie costruttive ecocompatibili, di soluzioni innovative per quanto riguarda l’efficienza e il risparmio energetico con l’uso massiccio di fonti energetiche rinnovabili quali i pannelli fotovoltaici, i collettori solari, la geotermia e le biomasse. Questo ambizioso progetto tende infatti a raggiungere una certificazione in Classe A con impianti di riscaldamento e raffrescamento che utilizzano un sistema di scambio geotermico coadiuvato da pompe di calore e da una caldaia centralizzata alimentata a biomassa. L’intero complesso sarà dotato di un impianto fotovoltaico ad alta efficienza per la produzione di energia elettrica e da un impianto solare termico destinato al riscaldamento dell’acqua calda sanitaria e all’integrazione del riscaldamento. Per la parte commerciale e direzionale il progetto si caratterizza per il tetto verde che si estende per 20.000 mq provvisto di un adeguato numero di lucernari trasparenti che consentono l’illuminazione naturale delle gallerie e dei negozi riducendo i consumi di energia elettrica: tale soluzione trasforma la superficie verde in un grande volano termico che riduce e armonizza nel tempo le differenze di temperatura fra interno ed esterno, sia in estate che in inverno, producendo ossigeno. L’impianto di climatizzazione è invece costituito da un sistema con circuito ad anello, energicamente conveniente che raccoglie l’energia delle zone dell’edificio in cui è in eccesso per distribuirle laddove è insufficiente, che utilizza anche la condensazione proveniente dalla vasca di raccolta dell’acqua piovana. Un’idea, quella di Verve, che ha radici lontane. Oltre 10 anni fa. Si tratta infatti dell’ideale prosecuzione delle iniziative dell’Acrib, finalizzate all’attività di promozione e sviluppo del settore della scarpa, e più in generale di tutto il comparto della moda. Era il 1996 quando l’associazione dei calzaturieri brentani cominciava a parlare della creazione di una “Città della Moda”, strutturata in un progetto di grande portata e di elevata qualificazione, predisposto e finanziato dalla stessa associazione con la consulenza degli esperti del settore calzaturiero. Il progetto prevedeva di concentrare le attività di servizio agli operatori del settore, in particolare quelle attività più pregiate: design, marketing, eventi fieristici ed espositivi e formazione degli stilisti. Tredici anni dopo il Comune di Fiesso d’Artico ha colto l’opportunità del progetto proponendosi quale sede idonea ad ospitare l’iniziativa, forte della propria tradizione calzaturiera e dell’accessorio di lusso tra i Comuni della Riviera del Brenta. E alcuni imprenditori hanno deciso di investire. (Federico Lovato)
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