Baiardo: "Investire per rilanciare la Riviera"


"Investire, investire, investire". Questo lo slogan che Giuseppe Baiardo, Presidente dell'Acrib, sostiene con forza per la ripresa dell'economia calzaturiera della Riviera del Brenta. Nonostante l'anno appena terminato abbia registrato una sostanziale tendenza positiva per l'Associazione dei Calzaturieri della Riviera del Brenta (la chiusura del 2008 ha registrato solo un +2,42% di ore di Cassa Integrazione Guadagni e dunque una diminuzione di addetti coinvolti nella Cig del 6,40% e di aziende del 15,38%; dati che si rivelano confortanti per il confronto con il 2007, cioe' il migliore tra gli ultimi venticinque), non si trascurano i campanelli d'allarme per le difficolta' economiche internazionali. Nell'assemblea straordinaria riservata agli associati ospitata nella sede della Cassa di Risparmio di Venezia lo scorso 12 gennaio, l'analisi della situazione, che ha visto portavoce il prof. Enrico Finzi, ha evidenziato il momento di difficoltà generale che solo strategie mirate potranno portare al superamento. E su questi punti il Presidente dell'Acrib ha le idee precise e le dichiara con convinzione. "Questa crisi - afferma Baiardo - sta insegnando a tutti noi che dobbiamo mettere in primo piano valori che avevamo tralasciato o, peggio ancora, accantonato. Vanno rivalutati il lavoro e l’impresa. Basta cercare guadagni facili e consistenti; basta con la finanza creativa che poi si trasforma in finanza distruttiva di ricchezza ma, soprattutto, di valori. Il problema che ci troviamo ad affrontare viene da lontano, perche' e', prima di tutto, un problema culturale. L’imposizione di modelli e stili di vita creati dalle mode e attraverso le televisioni commerciali, hanno portato ad avere generazioni di persone che cercano il bel vivere lavorando il meno possibile. Persone che preferiscono apparire piuttosto che essere. Abbiamo giovani che cercano di fare le veline o i tronisti ma che non investono più nella loro formazione e che non hanno piu' tra le priorità la ricerca di un lavoro. Io sono convinto che la crisi di questi mesi sia figlia di questi falsi modelli e stili di vita. Proprio per questo bisognera' agire su piu' fronti, sapendo che i risultati non li avremo tutti e subito". Ma esattamente, quali scenari si prospettano per il futuro della calzatura della Riviera del Brenta? "Bisogna rendersi conto - sostiene Baiardo - che oggi il mercato russo, uno dei più promettenti, ha ridotto la capacità d'acquisto del 50%. A questa situazione va a sommarsi la brusca frenata dell'economia dovuta alla regressione mondiale. Per quanto riguarda il nostro settore, ad avere più difficolta' al momento attuale, e nell'immediato futuro, e' la produzione di calzature di segmento medio-alto. La scarpa di lusso, anche se risentirà in qualche modo del momento negativo, nell'immediato futuro non avra' problemi rappresentando sempre la produzione di punta della Riviera del Brenta. E' invece la fascia subito al di sotto (quella che rappresenta il 10- 15% del mercato mondiale), a non essere piu' in grado di sostenere i costi imposti dalle esigenze del mercato, in quanto si tratta di un prodotto al limite per la Riviera del Brenta per costi e immagine. Il mio consiglio per le aziende che si occupano di queste tipologie produttive, è sicuramente quello di investire in ricerca e innovazione, con strategie commerciali che portino all'allargamento delle fasce di mercato di proprio interesse". L'analisi di Baiardo dunque e' chiara, così come il suo pensiero per l'uscita dalla crisi: una crisi che investira' il settore nei prossimi mesi e che si attenuera' all’inizio del 2010. "Il ruolo che i calzaturifici brentani interessati al grande business avranno l'obbligo di assumere in futuro sarà sempre piu' di progettazione, mentre la produzione dovrà essere collocata in aree dove i costi di manodopera risultino decisamente inferiori". Naturalmente la ricetta di Baiardo non è stata accolta da tutti i calzaturieri con spirito di entusiasmo, anche perche', sostanzialmente, per molti imprenditori ha le sembianze della sconfitta, dell’arrendevolezza. A questa osservazione Baiardo risponde. "E' inutile, a mio avviso, ignorare lo stato delle cose. Il momento che stiamo vivendo è solamente il punto d'arrivo di una situazione che da anni è avviata e sta prendendo sempre piu' consistenza. La Riviera del Brenta ha delle doti di creatività uniche al mondo. E’ in questo valore aggiunto che bisogna investire, senza indecisioni. Sono io il primo a dire di non arrendersi e soprattutto di non sedersi, subire, o peggio ancora, decidere di chiudere l’attività. E proprio per attenuare questo momento difficile, l'Acrib ha siglato un accordo con la Banca Antonveneta, poco prima di Natale, e ora con la Cassa di Risparmio di Venezia per un sostegno economico alle aziende, soprattutto per le piu' piccole, cosi' da permettere loro di pensare con piu' serenità all'immediato futuro". Una crisi dunque che impone di rimboccarsi le maniche e mettere in campo la capacita' imprenditoriale della Riviera del Brenta frutto di tradizione, cultura del lavoro e fantasia. Valori importanti che devono, necessariamente, essere tramandati alle generazioni future. Oggi, piu' che mai, senza esitazioni e incertezze. (diego mazzetto)
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