Milano Moda Donna, anticipa le nuove tendenze


Pacati toni pastello si susseguono sopra i primi germogli. Accese nuance dipingono i fiori appena sbocciati sui prati primaverili. Questo lo scenario a fare da cornice alla sfilata di Elena Mirò, la prima in assoluto. Linee morbide e silhouette formose per il marchio del gruppo Miroglio che punta su una moda sobria e capi passepartout adatti ad una donna lavoratrice, che ama la sua carriera ma non rinuncia alla famiglia e al piacere di vivere in totale libertà. Testimonial d’eccezione Manuela Arcuri in compagnia di Valeria Marini. Così si apre la settimana della moda milanese, terza in ordine di successione per la fashion season iniziata a New York, passata per Londra e che dopo l’Italia avrà il suo approdo a Parigi, che vede sfilare sulle passerelle le nuove collezioni per la prossima primavera-estate 2009. “Se mi permette di dire una cosa – ha dichiarato Mario Borselli, Presidente di Camera Nazionale della Moda Italiana – in fatto di capitali della moda io potrei dire di saperne qualcosa. New York è molto vetrina, sfila il cosiddetto filone del branding internazionale, importante sì, ma fino a un certo punto, soprattutto per gli standard dei marchi che sfilano. Londra sicuramente è la grande tappa della creatività, su questo non c’è alcun dubbio, a confermarlo anche buyer di diverse nazionalità e operatori del settore che vanno lì appunto per fare ricerche di tendenza. Io stesso ci sono stato proprio durante la fashion week per ritirare un premio e posso confermarlo. Ma le vere capitali in fatto di fashion business, mi dispiace per chi crede il contrario, ma sono e restano sicuramente Milano e Parigi. Milano è la cosiddetta piazza del Made in Italy per eccellenza che nessuno mai potrà toglierci. Lo si può vedere anche a seconda della quantità delle griffe che sfilano, sono credo almeno 80% tutte italiane, se si guarda Parigi, che comunque rimane il fiore all’occhiello dell’alta sartoria e dell’inconfondibile stile courturier francese, li le maison nazionali sono solo il 40%, il resto proviene da altrove. C’è chi insinua, portando avanti la solita polemica che ormai da anni mi perseguita, che molti marchi italiani si sono spostati altrove; è vero non lo posso negare, ma si tratta di marchi che trovano più adatte altre piazze per motivi di strategie di marketing o di seconde linee. Ripeto: le prime linee sfilano e sfileranno sempre e solo a Milano! Questo è uno dei nostri più grandi vanti!”. Primo giorno della fashion week milanese primi esordi, primi commenti e prime impressioni. Attenzione puntata sugli emergenti New Up Coming Designers, arrivati alla loro terza presenza nel calendario delle sfilate milanesi, lanciati dal progetto Fashion Incubator supportato da Camera Nazionale della Moda Italiana: A.Ve Ante Vesperum Edicta, Gilda Giambra, Beequeen by Chicca Lualdi, San Andres Milano, Leitmotiv e Federico Sangalli Milano. Tutti promossi a pieni voti per l’esordio di collezioni ricche di stile, freschezza e dalla forte personalità. Pizzo e trasparenze, abbinati a perle, strass e qualche pailettes. E’ una moda all’insegna dello sfarzo e del lusso quella presentata da Rocco Barocco. Immagine di una donna intraprendente e altolocata che ama le occasioni di ritrovo tipiche dell’alta società come cocktail, cene e serate di gala. Di tutt’altra visione la collezione ideata da Valeria Marini per Seduzioni Diamonds. Algida, prorompente e sensuale. Così viene immaginata la femme-fatale, interprete di capi che prendono ispirazione dall’icona di bellezza Brigitte Bandeau per un tipo di femminilità che ama essere guardata e si concede volentieri agli occhi di chi la osserva. A una tipica signora degli Hamptons è dedicata invece la collezione firmata Gaetano Navarra. Silhouette affusolate che si alternano a quelle più tondeggianti, forme particolari e dall’allure ricercato, volumi che prendono forma e si diversificano tra loro in un susseguirsi di dare e avere dalla vena quasi poetica. Aria di politica in casa Frankie Morello. I designer hanno voluto lanciare un messaggio di riflessione ispirandosi alla guerra e mettendo in scena modelle ricoperte di terra, polvere e fango. Anche la collezione ha saputo contraddistinguersi per dettagli che sembravano quasi rubati ai campi di battaglia come tasche, borracce e porta munizioni, posati su abiti a palloncino, mini-shorts e lunghe casacche. Al termine del defilè i due stilisti sono usciti in passerella indossando due magliette che componevano la scritta Barack Obama. Si parla di vera e propria crescita per la seconda linea di Anna Molinari. Blu-girl passa infatti da una femminilità adolescenziale a una più adulta, presentando la nuova piccola donna della griffe più amata da ogni pretty girl che si rispetti. Le bellezze in due pezzi di Miss Bikini Luxe, Fisico e Pin Up Stars spezzano i defilè dedicati all’abbigliamento cittadino per irrompere con capi più consoni alle mete balneari. Spazio dunque ai costumi, ma soprattutto ai capi da poter coordinare a questi: sempre più numerosi, eleganti e sofisticati. Via i parei ormai del tutto out e largo ai caftani, alle tute impalpabili, ai panta-pareo, agli abiti ultra leggeri e semi trasparenti, cappelli extra-large e maxi-borse. Secondo giorno della fashion week tutto dedicato alle seconde linee: Just Cavalli sempre più di tendenza, Emporio Armani tra easy and casual style e Moschino Cheap and Chic guidato dalla sua irrefrenabile ironia. Ben riuscito l’atteso debutto dei due nuovi stilisti alla guida della griffe Gianfranco Ferrè: Rimondi e Aquilano, ex 6267 dopo i dissapori con Castor, sono riusciti in maniera rispettosa e diligente a portare avanti l’eredità del grande maestro scomparso. Giorni successivi tutti dedicati alle prime linee: da Giorgio Armani a Missoni, da Burberry Prorsum ad Alberta Ferretti, da Moschino a Blumarine, da Salvatore Ferravamo a Bottega Veneta, da Prada alla prima volta di Aquilano e Rimondi con la loro nuova linea omonima, da Angelo Marani ad Antonio Marras, da Roberto Cavalli a La Perla, da Dolce &Gabbana a Gucci, da Fendi a John Richmond, da Versace all’esordio del favorito Gabriele Colangelo. Grande show come da tradizione per Dsquared2 dove 3 top degli anni 90 hanno interpretato egregiamente una collezione totalmente ispirata al telefilm preferito dagli stilisti Dean e Dan: Charlie's Angels. Gli intoppi non sono certo mancati e se in fatto di accessori le calzature gridano ai tacchi scultura dalle altezze vertiginose, si vede che quelli da 20 centimetri firmati Prada hanno gridato troppo! Perché tra le tante modelle in difficoltà nel calzare scarpe dalla forma improbabile e dall’elevazione quasi ultra terrena, una di queste proprio non ce l’ha fatta: prima qualche inciampo e poi il decollo, con tanto di volo tra i buyer seduti a lato passerella che sono stati accolti alla sprovvista dopo l’atterraggio! La modella? Non si è persa d’animo e tornata sotto i riflettori per proseguire il defilè si è tolta le scarpe ed ha continuato senza. Comprensione del pubblico totale, espresso con un applauso liberatorio! Per certi versi la moda per la prossima stagione sembra troppo anche per voi? Non perdetevi d’animo! Ce lo ha insegnato quella poveretta volata durante il momento più importante del suo lavoro! Massimo massimo, ci si può sempre fermare, “scendere” dalla propria difficoltà poi affrontarla e proseguire a testa alta! E ricordate questa non è valido solo nella moda, ma anche nella vita... (Erica Trincanato)
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