Bread&Butter. Sfila la moda giovane a Barcellona


E’ giunta al termine la settima edizione del Bread&Butter, la kermesse dedicata al denim e allo street and urban-wear, tenutasi negli spazi fieristici di Barcellona. Quattro giorni molto intensi, più di 30.000 visitatori registrati solo durante il giorno d’inagurazione (con una diminuzione del 2,5% rispetto ai 91.000 presenti a quella passata), dove esponenti del mondo del fashion, del business e della press internazionale si sono incontrati all’insegna di una comune “trend-research” per scoprire le nuove proposte in fatto di abbigliamento casual per la primavera-estate 2009. A confronto dictat di marchi già consolidati da tempo nel settore e i nuovi mood lanciati da quelli emergenti. Oltre 900 gli espositori internazionali, prime fra tutti per presenze le aziende statunitensi seguite subito dopo da quelle italiane, quest’ultime con ben 130 espositori tutti dedicati al Made in Italy. Nomi accattivanti e originali a identificare i 7 padiglioni che hanno inglobato e suddiviso i brand. A cominciare dal Danim Base, dedicato ai giganti del jeans in cui il trend di stagione è stato sicuramente “l’organic denim”, per proseguire col Fashion Now che ha ospitato must-have ed evergreen di un allegro mix tra abbigliamento uomo e donna. Sport&Street e Sport Wear, totalmente dedicati invece alle mise per il tempo libero tra style innovativo e know-how funzionale. Vera rivelazione l’Urban Superior, prettamente orientato verso il lato più fashion e glamour della fiera. E per concludere Luna Park&Avenida e B&B Studios, che hanno rappresentato le piattaforme creative dove poter stringere contatti e scambiare opinioni ammirando delle vere e proprie installazioni a metà tra il fashion e il design ideate dai marchi più innovativi. “Il concetto di evento fieristico è notevolmente cambiato nel corso degli anni – ha dichiarato Giulio Di Sabato, Presidente di Assomoda Italiana (Associazione Italiana Agenti e Rappresentanti della Moda) -, anzi oserei dire che si è evoluto nel vero senso del termine. Assistiamo alla trasformazione di quello che era un tempo un luogo funzionale totalmente dedicato all’attività di vendita, oggi diventato occasione di confronto, comunicazione e vetrina globale a 360°. Un modo alternativo, se vogliamo, per presentarsi ai nuovi mercati. Per quanto concerne la vera attività di commercio, oggi viene organizzata e pianificata negli showroom durante la campagna vendite”. Piccole e grandi aziende puntano su una moda giovane dalle caratteristiche di novità e freschezza, ma soprattutto indirizzata ad un target in erba sul quale si scommette in vista di una futura fidelizzazione al brand. “La presenza di Crocs a Barcellona è molto importante per comunicare ancor meglio l’anima del marchio e presentare un flash dei concept relativi ai mesi futuri – ha affermato Simone Ponziani, managing director Crocs -. Come si può vedere visitandola, questa fiera è diventata un punto di riferimento importante per tutti gli operatori del settore giovane in Europa. E’ una manifestazione che è cambiata tantissimo nel corso degli anni e credo sia arrivata a raccogliere visite per circa 100 mila persone, quindi un universo molto vario. All’interno di questo universo per quanto riguarda noi in Italia, ci sono tutti gli operatori più importanti, opinion leader del settore moda, negozianti di varia natura, stilisti, stampa internazionale ed è un modo per trasmettere il lifestyle dell’azienda, il suo dna. Anche la sua funzione è cambiata, non serve più a raccogliere ordini o vendere, certo alcune aziende ancora lo fanno ma si tratta di quelle più giovani. Qui viene dato molto spazio anche ai marchi emergenti ed è questo è uno dei motivi per cui molti clienti visitano la fiera, per trovare delle novità in materia di prodotto e nuove tendenze”. Dei 130 espositori italiani, in crescita rispetto alla scorsa edizione, sui 900 totali, sono molti quelli che già erano presenti a Firenze per Pitti. “Presenziare a Pitti Immagine è la nostra acclamazione, il nostro vanto – ha raccontato Paolo Vazzoler, direttore divisione Marlboro Classics -, ma essere a Bread&Butter significa raccontare che stiamo cambiando, il marchio stesso sta cambiando e noi cerchiamo di seguire i gusti. Ora poi che stiamo abbassando il nostro target di clientela, questo è il luogo giusto dal quale partire, dove c’è la cosiddetta moda giovane. Seguire e presenziare ad una manifestazione di tale portata è quindi fondamentale”. Molti anche gli eventi che si sono svolti parallelamente alla manifestazione. Grande successo ad esempio per The Source, la prima piattaforma verticale dell’industria tessile che ha allestito un’esposizone apposita, dedicata ai produttori e fornitori di stoffe e agli accessori con lo scopo di soddisfare un tipo di mercato che sta diventando sempre più esigente. Spazio anche alle sfilate. La prima in assoluto quella del marchio G-Star. Tra effetti speciali in passerella, uscite coreografiche e la presentazione dell’intera collezione uomo e donna in soli 19 minuti, a sfilare capi leggeri e raffinati. Silhouette asciutta e slanciata per lei, forme comode e lineari per lui. Richiami orienteggianti e tanto colore per la collezione presentata da Ed Hardy, dove accessori appariscenti e voglia di trasgressione non sono mancati a modelle e modelli danzanti in pieno stile Christian Audigier. Desigual ha puntato su geometrie fantasiose e grafismi surreali per un mood confortevole e rilassato ma dal tocco esotico. Location d’eccezzione infine per Custo Barcelona che ambienta il defilè in una villa quasi fiabesca. Parola d’ordine total colour. Stampe divertenti, abbinamenti originali per outfit davvero azzeccati. Bread&Butter conferma dunque ancora una volta la sua posizione di fiera leader internazionale e trademark, nonchè evento kick-off del settore. Prossimo appuntamento con il tradeshow for selected brands a gennaio 2009. (Erica Trincanato)
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