Haute Couture. Moda, si cambia


E dalla quattro-giorni milanese maschile, passiamo a quella parigina tutta al femminile. Parigi, Paris, Parììììììì!!! Meta preferita di tutti gli innamorati. Città rivelatrice dei più grandi couturier della storia. Palcoscenico d’eccellenza per la moda. E che moda! Quella più alta in assoluto: l’Haute Couture francese! Capi preziosi, anzi preziosissimi, dai prezzi inarrivabili, destinati a essere indossati solo da pochissime e fortunate elette come regine, principesse, personalità diplomatiche, “mogli di...” tutte con un unico comune denominatore: ricchissime. O almeno con un marito tale. Quest’anno la sezione d’eccellenza della moda accoglie una ventata d’innovazione. Grandi cambiamenti intrapresi anche dalle maison più prestigiose che hanno appoggiato, quella che si può definire come un’”operazione di svecchiamento” dei tradizionali canoni dell’alta moda. Maggiore freschezza e tante novità, sempre nel totale rispetto degli alti standard della couture. Giorgio Armani ad esempio ha presentato la sua collezione Armani Privè dell’autunno/inverno 2008/09 puntando su un capo inusuale come i pantaloni. “Ho cancellato tutto quello che di solito fa parte delle creazioni haute couture – ha dichiarato lo stilista italiano – e sono tornato in possesso di quelli che sono i miei grandi amori, i capi che mi hanno seguito in questi anni di lavoro, elevandoli però al rango della couture. E ho voluto cominciare proprio dai pantaloni”. Lo stilista piacentino per riuscire nel suo intento ha incaricato il suo team creativo di “fare ricerca” negli archivi della propria maison e da qui è nata un’interpretazione attualissima di capi estremamente eleganti e quindi adatti all’haute couture. A fianco gli abiti da sera, hanno sfilato abbinamenti per mise da giorno: dai panta-tailleur ai morbidi pantaloni sigarette con giacca coordinata, passando per i mini abiti di chiffon sino ai cocktail-dress drappeggiati. Silhouette fluide e meno costrette per accompagnare i movimenti del corpo in piena libertà. Anche John Galliano rivoluziona i dettami dell’atelier Dior portando un tocco di sensuale contemporaneità. La stessa che strizza l’occhio alle figure aristocratiche degli Anni ’30 e ’50. “Sono state delle fotografie la mia fonte d’ispirazione – ha dichiarato John Galliano -. Quelle di Irving Penn che ritraevano la sua modella preferita Lisa Fonssagrives, mi hanno letteralmente rapito”. Ispirazioni retrò dunque per quella che è stata definita dallo stilista stesso come “una stagione piena di cambiamenti, una storia pensata sui tagli e su un mood sofisticato. Una nuova attitudine davvero sexy”. E allora spazio a ruches e drappeggi, gonne a ruota e abiti a palloncino, trasparenze affascinanti e morbidezze impalpabili con un unico grande must: alte cinture bustier strette in vita, per assottigliare la forma del corpo modellandola secondo nuove linee di femminilità. Non è da meno lo stilista Karl Lagerfeld che per la collezione autunno/inverno 2008/2009 firmata Chanel ha preso ispirazione da un oggetto insolito, un dettaglio di uno strumento musicale: le canne d’organo. Così la forma cilindrica è diventata il leit-motiv di tutte le creazioni. Forme architettoniche e strutturate per la donna secondo mademoiselle Coco che si colora dei toni del grigio, panna, nero e blu, con qualche spruzzo di rosa. Molti i dettagli preziosi come le bordature di piume e pelliccia, tra cui cincillà e zibellino. A Parigi gli stilisti delle griffe couture sono tutti d’accordo, la parola d’ordine è: innovazione! Creare un nuovo tipo d’alta moda, questo è l’obiettivo. Alta moda non più solo composta da abiti di gala per la sera, ma anche creazioni indossabili di giorno e adatte a eventi diurni. Haute Couture è sinonimo di status, di lusso e come tale, oltre alla sua immancabile presenza alla sera, deve concedersi anche come lusso di giorno. D'altronde come ha detto Re Giorgio: “Le donne che indossano l’alta moda non sono mica sempre ricoperte di lustrini!?”. E su questo ha proprio ragione. Ma si vede che queste donne, le cosiddette poche elette, non devono correre da una parte all’altra, la loro è più che altro una forma di particolare e blasonato presenzialismo. Come faccio a dirlo? Beh se si da un’occhiata alle passerelle, a fare da fil rouge a tutte le griffe sapete cosa sono? Le altezze vertiginose della calzature ai piedi delle modelle! Proprio così: zeppe, tacchi a spillo, plateu e tronchetti. Ma non si era detto fosse l’alta moda da giorno? Nessuna ballerina o tacco basso a cui è abituata ogni donna che va in giro al mattino…mah forse queste elected girls, oltre a avere il privilegio di indossare l’haute couture, hanno anche il privilegio di non dover far nulla…o massimo star sedute. Beate loro! (Erica Trincanato)
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