Adieu monsieur Saint-Laurent
Si è spento all’età di 71 anni il genio francese del prêt-à-porter. Riuscì a reinventare il guardaroba femminile, fu innovatore e precursore di stili e tendenze
Questo è uno di quegli articoli che una giornalista di moda non vorrebbe mai scrivere. Quando scompare uno stilista è come se un grande pezzo del proprio puzzle preferito andasse perso e la resa finale, non fosse più la stessa. Purtroppo di veri geni nel mondo della moda se ne incontrano davvero pochi. Attualmente di stilisti ce ne sono molti, ma quelli che per primi (e quindi che oggi possiedono una certa età) hanno davvero inventato qualcosa di speciale, i cosiddetti "big", beh di quelli non ce ne sono tanti... si potrebbe dire che siano contati.
Il presidente francese Nicolas Sarkozy ha detto di lui: "E’ stato uno dei più grandi nomi della moda, il primo ad aver elevato l’haute couture al rango di un’arte". Una frase breve ed incisiva, dall’animo quasi poetico. Yves Saint Laurant era così... un creativo. Un artista. Un vero visionario capace di trasformare la cosiddetta modernità; traducendo l’epoca che stava vivendo e spesso riuscendo ad anticipare quelle che sarebbero venute. "Bisogna diffidare della moda" ecco cosa ripeteva di continuo, ma non era una frase ironica. Con essa voleva dire che la moda poteva a volte rivelarsi pericolosa, specialmente quando cercava di trasformare la vera essenza della donna.
Il termine moda per lui faceva coppia con eleganza, stile e libertà. Era stato capace di liberare, nel vero senso della parola, la donna dai suoi tabù d’abbigliamento regalandole i capi più rappresentativi del guardaroba maschile, uno fra tutti lo smoking.
Nato nel 1936, Yves Saint Laurant era il tipico rampollo di una famiglia molto agiata. Lui che vedeva il proprio futuro nel campo dell’arte e della filosofia, trovò il proprio spazio nel mondo della moda. Capitatoci un po’ per caso, prima come assistente di Christian Dior e poi a soli 21 anni trovatosi a portare avanti le redini creative della maison Dior per la quale fece la sua prima sfilata nel 1958 lanciando in passerella la forma a trapezio. Dopo essere stato chiamato a prestare servizio sotto le armi, consigliato da Pierre Bergè, decise di mettersi in proprio e nel 1962 sfilò a Parigi con la prima collezione firmata a suo nome.
Fu un vero successo e a distanza di qualche anno, entrò a far parte definitivamente dell’Olimpo dei grandi della moda. Le sue ispirazioni erano uniche: si rifacevano al mondo dell’arte e della danza, dando vita a creazioni che rappresentavano qualcosa di davvero nuovo, mai visto fino al quel momento nel mondo del fashion.
Sono in molti a rimpiangere questo grande artista: "Non voglio ricordarlo solo come il più grande stilista dei nostri tempi – ha dichiarato Giorgio Armani – vorrei piuttosto pensare a lui come lo vidi 20 anni fa, quando lo andai a trovare nella sua casa museo di Marrakech. Arrivai con mia sorella, su un vecchio pulmino, in T-shirt e bermuda e mi ricordo che questo lo lasciò un po’ perplesso dato che lui ci stava ricevendo in un elegante abito gessato doppiopetto. Dopo mezz’ora però mi parlava come se fossi un vecchio amico e nel salutarmi si raccomandò di andarlo a trovare presto".
"E’ stato un grande – ha dichiarato Valentino Garavani - e per me è stato il più grande per tanti aspetti. Un grande amico dei tempi in cui studiavamo entrambi a Parigi e ci vedevamo la sera al Cafè de Flore".
Sei anni fa il couturier, anche a causa della sua malattia della quale non fece mistero con nessuno, decise di dare l’addio definitivo alle passerelle dell’haute couture al termine di una memorabile sfilata al Centre Pompidou con tutte le modelle vestite in smoking.
E il tumore al cervello ha deciso di spegnerlo all’età di 71 anni alla presenza del socio e compagno di una vita Pierre Bergè e della musa di sempre Betty Catroux.
Dopo la cerimonia funebre, le sue ceneri sono state disperse nel giardino Majorelle della sua grande villa di Marrakech.
A un grande della moda, un grande saluto da tutti noi. Ma soprattutto la consapevolezza che con la scomparsa di Monsieur Yves Saint-Laurant, la creatività alla quale ha saputo dar vita non scomparirà mai, ma anzi vivrà attraverso le sue creazioni che continueranno ad esistere mostrando a tutti l’unicità di un genio che rimarrà ineguagliabile. (Erica Trincanato)